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Olimpiadi, i tuffatori inglesi sbarcano su OnlyFans e scoppia la polemica

28 LUGLIO
ALTRI-SPORT/GIOCHI OLIMPICI

Nessuna immagine di nudo, solo la necessità di guadagnare di più per finanziare il proprio obiettivo olimpico. Eppure nel Regno Unito infiamma la polemica

SPORT TODAY

Appena 33mila euro l’anno per allenarsi e inseguire il sogno olimpico. questo è quanto il governo britannico mette a disposizione degli atleti di interesse olimpico e, in particolare, per Jack Laugher atleta tre volte a medaglia nelle Olimpiadi e tuffatore ai vertici mondiali da oltre dieci anni. «Come la maggior parte degli sport olimpici, nei tuffi non si guadagna molto» ha spiegato l’atleta. Che, per questo, ha trovato un’altra strada per guadagnare di più: iscriversi a OnlyFans.

Il tuffatore britannico è stato il primo del suo team a farlo ed è stato poi seguito anche da Noah Williams. «Sì, cerco di guadagnare soldi extra. Ovviamente, ho qualcosa che la gente vuole e ne trarrò profitto volentieri. Sono stato il primo a farlo nel nostro team. Siamo in tanti, non solo io e Noah, ma ho ricevuto messaggi da altri atleti di altre nazioni. Amo quello che faccio e amo questo sport, ma a chi non piacerebbe avere un po' più di soldi? Capisco che le persone potrebbero vederla in modo negativo. Capisco come viene percepita. Ma so cosa sto facendo. Sul mio profilo è chiaramente scritto che non c'è nudità. Non sto cercando di mettere nessuno in cattiva luce e non sto in un certo senso facendo passare me stesso per qualcosa che non sono».

Eppure, nonostante le spiegazioni, la polemica è ugualmente nata feroce in Inghilterra. Non tanto per la Federnuoto britannica, da tempo informata della questione e mai impegnata nel punire o vietare questa scelta. Quanto per l’opinione pubblica e, in particolare, per il Daily Mail che ha commentato così la situazione: «Non è illegale, ma ciò non toglie la necessità della decenza. Ma in un'epoca maledetta dalla disponibilità di pornografia su Internet per giovani vulnerabili, è questo il miglior esempio da dare? Chiaramente no».

Tuffi, Olimpiadi

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