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Il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che saranno al massimo 54 gli atleti russi che, con lo status di neutrali, senza bandiera e inno, potranno prendere parte alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il numero massimo di atleti bielorussi è invece fissato a 28. La decisione del CIO, però, non è stata apprezzata dal Consiglio d’Europa.
Il presidente Theodoros Rousopoulos ha infatti dichiarato: «Possiamo condannare la Russia per aver bombardato civili ucraini, rapito bambini, torturato prigionieri e perpetrato massacri e applaudire poi i suoi atleti? Sapendo che molti di questi atleti sono effettivamente impegnati nell’esercito russo e la vasta maggioranza di loro riceve salari dallo Stato? È questo lo spirito dell’olimpismo? Nell’ambito dell’Assemblea parlamentare, che riunisce parlamentari di 46 paesi, abbiamo esaminato la questione più volte, abbiamo ascoltato diverse opinioni e un anno fa abbiamo adottato una risoluzione con una risposta semplice: gli atleti russi e bielorussi non devono competere ai Giochi olimpici di Parigi. Perché? Perché la loro partecipazione sarebbe un insulto nei confronti degli atleti ucraini, molti dei quali hanno perso la vita a causa della guerra e la maggior parte dei quali non può allenarsi correttamente poiché le infrastrutture sportive sono state distrutte. Ho sentito persone suggerire che gli atleti e gli sportivi non dovrebbero essere ritenuti responsabili delle decisioni dei loro governi. Non siamo ingenui. Qualsiasi vittoria di questi atleti, anche con bandiera neutrale, potrebbe essere celebrata e utilizzata come strumento di propaganda, creando una narrativa di accettazione e normalizzazione che minimizza la gravità delle azioni dei governi russo e bielorusso».
Getty ImagesOrmai è tutto pronto per Parigi 2024