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Non usa mezze misure Sergio Parisse per definire la prestazione degli Azzurri contro la Nuova Zelanda: "Imbarazzante, non ridimensiono la questione" esordisce a 'On Rugby' il 142 volte giocatore della Nazionale (primatista) "Fa la differenza la maniera in cui si è perso: l'Italia ha smarrito le basi del gioco in campo, pensando come imporre il risultato a una rivale che non abbiamo mai superato, ci siamo montati la testa. Una gara così non si affronta con in mente solo il risultato: ci sono i vari momenti della gara da valutare, la difesa, i calci piazzati, le posizioni. Non c'è stata la giusta umiltà, contro gli All Blacks non si può affermare di non sentire pressione: era una grande chance per fare la storia di una carriera. Serve rispetto, mica soggezione: al di là della Nuova Zelanda, è il sale di ogni battaglia".
Letteralmente si deve voltare pagina e domani c'è l'ultimo impegno della Pool, la Francia padrona di casa: altra gara da dentro o fuori: "Molti ragazzi giocano da loro, c'è quindi lo stimolo di battere un amico, o compagno di squadra; l'Italia deve dimostrare che è incappata in un passo falso, con una prova di carattere può essere all'altezza 80'. Dobbiamo partire forte e registrare i fondamentali, loro non giocano da un paio di settimane: sono riposati, ma le voci su Antoine Dupont può destabillizzare la loro attenzione; tocca a Gael Fickou e a Charles Ollivon levare da lui pressione, in maniera da essere il punto di riferimento del gruppo, sono loro i leader designati. Fondamentale che l'Italia affronti il gioco dei calci di Lucu e della Francia con il triangolo allargato, magari il loro approccio sarà conservativo: senza il loro campione, i trequarti punteranno su un'altra arma, la pazienza".
C'è un obiettivo che va oltre la qualificazione, che sarebbe storica: "L'Italia deve mettere paura alla Francia, lavorando sui dettagli della gara, che sono i fondamentali del gioco".
Getty ImagesMonumento del rugby azzurro