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C'è emozione in Luigi Datome nel cominciare il 21o raduno in maglia Azzurra, quella canotta che sarà l'ultima della carriera a livello agonistico e che indosserà per l'ultima volta su un parquet di casa nostro contro Portorico a Ravenna, il 13 agosto.
"Era il mio sogno da bambino, per questo rappresenta l'epilogo più gratificante" esordisce il cestista sardo a 'La Gazzetta dello Sport' "Nei Club ho indossato la maglia di molte squadre importanti, ma questa è la maglia che come sportivo e come uomo mi identifica meglio. Non ho pensato al discorso che farò loro, voglio godere ogni singolo momento del torneo: all'Europeo di Berlino non avevo deciso di smettere".
Sono in 15 ragazzi a comporre la banda Pozzecco al raduno di Folgaria che prepara l'avventura iridata indo - giappo - filippina, in programma dal 25 agosto al 10 settembre: "Sarebbe bello festeggiare i 10 anni da capitano e l'addio alla Nazionale con una medaglia, lo zoccolo duro che si è qualificato prima ai Giochi Olimpici di Tokyo, poi all'Europeo di Berlino e adesso ai Mondiali è inalterato, ci sono alcuni giovani che provano a raggiungere il loro posto al sole tra i 12 convocati. La squadra non ha stelle? Fontecchio e Melli sono giocatori di primissimo piano a livello internazionale e saranno i nostri punti di riferimento; sono ottimista, in tanti ragazzi sono cresciuti e si sono affermati, adesso devono rinunciare alla sfrontatezza e passare alla consapevolezza del loro ruolo e valore in una squadra che ha l'atavica mancanza di un lungo verticale, un fisico grande e grosso da opporre ai giganti delle rivali più forti. Ci dovremo adattare, essere creativi: Melli ci è spesso riuscito".
"Non ci deve essere un effetto - Banchero: non c'è alcun buco da colmare, Paolo non ha mai fatto parte del gruppo; ho buone sensazioni, le qualità ci sono, dobbiamo tirarle fuori. Mancheranno i vari Jokic, Micic, Giannis? Prematuro fare calcoli, manca un mese al Mondiale: noi dobbiamo conoscerci e crescere per arrivare nelle condizioni migliori a Manila, gli errori del passato devono essere tenuti a mente, ma non appesantire la testa. Le sconfitte fanno parte dello sport: l'anno scorso a Berlino non abbiamo perso per i tiri liberi che ha sbagliato Fontecchio, ma per il +7 evaporato in un minuto; abbiamo sbagliato tutti, perciò parlo di consapevolezza, la prossima volta dobbiamo sapere cosa fare" conclude l'MVP delle Finali Scudetto che hanno regalato la 'Terza Stella' alle 'Scarpette Rosse'.
Getty ImagesMondiale, passo d\'addio