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Tanto per capirci, d’accordo che all’Efes la partita di Milano che ha chiuso la stagione regolare di Eurolega, interessava meno di una visita guidata al parco Forlanini, ma i turchi, 40 minuti al Forum, li hanno giocati.
E anche se le motivazioni tra loro e l’Armani ,erano un…. tantino differenti, non posso pensare che i 23 punti di scarto finali, siano figli solo di un “allenamento mascherato” . Eppure, praticamente la stessa squadra che venerdì sera aveva conquistato il fattore campo nei quarti di Eurolega, ha poi finito col perdere (male) a Brindisi,nel modo che tutti, avete visto o letto in queste ore.
Con l’Happy Casa senza il suo asse portante Thompson-Perkins (fuori per Covid) così come il suo coach Frank Vitucci, l’AX non è praticamente mai stata in partita e, se non fosse stato per un Rodriguez, decisamente tornato quello di prima di Natale, in Puglia, sarebbe finita anche peggio. Senza infierire troppo su una squadra che, oltre ad avere vinto la Coppa Italia, ha disputato un quintalata di partite in giro per l’Europa e deve ancora giocarsi praticamente tutta la stagione, i problemi di Milano sono sempre più evidenti ed onestamente, non facilissimi da risolvere in poco tempo.
Come già scritto da queste parti, le prossime due settimane ci diranno che cosa realmente potrà succedere all’Armani nel breve, ed è per questo motivo che quello che dovrebbe preoccupare maggiormente Messina è una rotazione che, alla fine, risulta essere molto più corta di quanto si poteva pensare od immaginare.
In Eurolega la stessa è allungata dall’aggiunta di Evans, il che sistema un po’ le cose sotto canestro, ma in campionato, la scarsa redditività degli italiani a referto, costringe il coach milanese a mettere in campo sempre e comunque 6/7 giocatori, non potendo (o volendo) quasi mai contare su Moretti, Cinciarini, Biligha e Wojciehowski(che è di formazione tricolore) ed ultimamente anche poco su Moraschini. Se, dal tabellino della sconfitta di Brindisi, fate la somma dei punti segnati dai “nostrani” e passaportati (Brooks incluso)vi troverete davanti ad un bel 7, il 10% del totale…..
Dall’altra parte, invece, Brindisi, proprio dall’anima del poker di italiani Zanelli, Visconti , Gaspardo e Udom ha tirato fuori una partita davvero unica, che ha contribuito in maniera fondamentale alla quarta sconfitta in cinque partite di Milano. La rotazione del “coach per un giorno” Alberto Morea, forzata ovviamente dall’emergenza sanitaria, ha comunque esposto i quattro “nostrani” al grande evento e loro hanno risposto come mai si poteva immaginare.
Tanto più se pensate che Visconti ha 20 anni, Zanelli tre anni fa giocava a Legnano, in Lega2 (da dove è arrivato quest’anno anche Udom) mentre Gaspardo e oramai da anni considerato (ingiustamente) un buon gregario ma nulla più .
E se da questa base, ci proiettiamo già in tempo di playoffs (togliendoci dalla mente l’orribile virus) ci troviamo con una Happy Casa che avrà sette americani(da ruotare, ovviamente ,a meno del taglio di Bell) in crescita costante (pensate a cosa sta facendo Kroubally, per intenderci), potendo contare anche sul rientro di un D’Angelo Harrison, che prima di farsi male (ricordiamolo sempre) era il miglior marcatore ed il più probabile MVP del torneo.
Quindi una super rotazione per “andarci a provare” con potenzialmente 17 partite di post season per arrivare al titolo. A questo punto, Covid o no, i numeri dicono che Brindisi è prima è può pensare alla stragrande, vedendo l’orizzonte più largo che mai: starà a Milano (e a Venezia, Sassari e Bologna) provare a restringerglielo. Ma non sarà facile.
Gudo Bagatta
Getty ImagesIl coach dell\'Olimpia Milano Ettore Messina