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Mentre ovunque si cercano nuovi stadi, c’è chi ha scelto di non cambiare la propria casa ma anzi investire per migliorarla. È il caso per esempio del Chelsea, che ha praticamente chiuso un accordo da 80 milioni di sterline per l’acquisto di un terreno di circa 1,2 acri adiacente a Stamford Bridge. Ma i Blues non hanno fatto i conti con le conseguenze tutt’altro che positive che questo acquisto determinerà.
Il progetto del Chelsea si scontra con la realtà
Nel tentativo di rendere Stamford Bridge una delle migliori strutture al mondo, la nuova proprietà del Chelsea ha acquistato un’importante porzione di terreno antistante lo stadio dalla Stoll Foundation. Che, però, in quella zona possiede dal 1915 la Sir Oswald Stoll Mansion, una serie di appartamenti abitati da veterani. Che, ora, minacciano di non lasciare le proprie case nel momento in cui arriverà l’ordine di trasferirsi.
La posizione del Chelsea e della Stoll Foundation
Dal canto suo il club inglese ha ribadito come l’acquisto non porterà a uno sfratto a breve termine. L’ordine di abbandonare la zona arriverà infatti soltanto nel 2025, quando i veterani potrebbero avere nuovi appartamenti. È questa infatti la posizione della Stoll Foundation, che ha dichiarato come grazie all’incasso della vendita potrà provvedere a costruire nuove abitazioni più funzionali rispetto a quelle attuali, definite da alcuni degli stessi inquilini «scadenti e fredde» e non sostenibili dal punto di vista delle spese per le utenze.
Il parere degli abitanti
Nonostante ciò e la possibilità di avere una nuova casa a norma con le ultime linee dettate dal governo britannico, i veterani che vivono all’interno della Sir Oswald Stoll Mansion non hanno alcuna intenzione di abbandonare le loro attuali dimore. «Dobbiamo esaminare cosa possiamo fare per contrastare questa decisione. Non siamo sicuri che rendere così tanti veterani senzatetto a breve termine aiuterà davvero a lungo termine» ha detto uno di loro. Facendo probabilmente da portavoce alla maggior parte di essi, per lo più oltre i sessant’anni e non in grado di gestire fisicamente il trasloco. Un tema che però, al momento, sembra rimanere inascoltato: per non cambiare la casa del Chelsea, saranno cento veterani a dover dire addio alla propria.
Michael Regan/Getty ImagesStamford Bridge