Dal Camp Nou al "Muro Giallo": due modi diversi di combattere il Covid

Da una parte lo stadio più grande d'Europa, dall'altra la curva più capiente del vecchio continente. Il Covid, inevitabilmente, ha influito sul tifo del calcio. Ne sanno qualcosa il Camp Nou e il Signal Iduna Park, noto altresì come Westfalenstadion. Il Barcellona e il Borussia Dortmund sono in grande difficoltà anche per il mancato calore del pubblico. Due stadi leggendari, che potrebbero decidere di compiere strade opposte.

Come riportato da Onze, programma di Esport3, il Dipartimento di Salute della Generalitat de Catalunya vorrebbe sfruttare il Camp Nou come centro di vaccinazione di massa: "Abbiamo preso un primo contatto con il Barça - spiega il segretario della sanità pubblica della Catalogna Jose Maria Argimon - ci interessano spazi emblematici come il Camp Nou o la Sagrada Familia". Un passo che aiuterebbe e di tanto la lotta contro il Coronavirus.

Tutt'altra strada quella che stanno analizzando in Germania. Il Borussia Dortmund, in media, dal botteghino incassava circa 4 milioni di euro a incontro. L'assenza di tifo e del "Muro Giallo" ha inciso sulle casse della società e sui risultati di Haaland e compagni, ecco perché il club starebbe pensando di far entrare gratuitamente allo stadio i vaccinati al Covid: "Ci lamentiamo tutti di come il Coronavirus abbia cambiato la nostra vita, ma quelli che, ogni giorno, hanno rischiato la propria salute affrontando condizioni pesantissime, sono veri eroi – ha spiegato Watzke, presidente del Dortmund –. Per noi sarebbe grandioso, sarebbe un onore, poter invitare queste persone nel nostro stadio".

Due modi di agire sicuramente differenti, ma entrambi necessari. Se nel Camp Nou si combatterà il Coronavirus, Al Signal Iduna Park si tenterà di ristabilire quella normalità che manca a tutti, ormai da quasi un anno.

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