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Dani Alves, l'accusa: "Twerkare ed entrare in bagno con lui non equivale a consenso”

8 FEBBRAIO
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Finito ieri il processo con il brasiliano accusato di stupro e che rischia fino a dodici anni di carcere

SPORT TODAY

Il processo contro Dani Alves si è concluso ieri presso il tribunale di Barcellona. La sentenza potrebbe arrivare nei prossimi 30 giorni, con il brasiliano che rischia una pena fino a dodici anni di carcere. L’ex calciatore di Barcellona e Juve ha dichiarato: «Io e la ragazza abbiamo cominciato a ballare vicini, ci siamo divertiti. Lei ha cominciato a ballare più vicino a me, a ‘twerkarmi’, abbiamo cominciato a toccarci le parti intime. Lei ha cominciato a toccarmi. Quando mi ha toccato, ho pensato che ci fosse attrazione sessuale e le ho detto di andare in bagno. Non ho dovuto insistere». Dani Alves ha anche aggiunto: «Pensavo non sarebbe venuta, ma alla fine è entrata in bagno. Abbiamo iniziato a baciarci. Lei non mi ha detto che voleva andare via. Non le ho impedito di andarsene. Non l’ho schiaffeggiata. Non sono quel tipo di uomo. Non sono violento». L’accusa, però, poi ha risposto a tono soprattutto nella dichiarazione finale: «Il fatto che una donna accetti un drink non implica che abbia un interesse sessuale. Se dice ‘basta’, significa ‘basta’, l’uomo non può continuare senza che lei lo voglia».

Dani Alves

Getty ImagesDani Alves

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