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Lionel Messi è la storia del calcio. Una leggenda che qualcuno durante la sua carriera ha osato, senza cadere in errore, nominare 'Dio' di questo sport. I suoi miracoli, però, sono sempre stati in campo: dribbling illuminanti, gol fantascientifici, assist impossibili. O per lo meno fino a poco tempo fa. La storia che stiamo per raccontare, infatti, ha come base il calcio, ma si è svolta in Israele: nel pieno del conflitto contro la Palestina. È il racconto di una donna anziana, Esther Cuño, e di una foto scattata con un combattente di Hamas divenuta virale sui social. Esther è un'immigrata argentina, trasferitasi in passato sul territorio israeliano dove nel corso di questi mesi è stata vittima di un'invasione del movimento terroristico palestinese. Entrati nelle loro case, questi hanno portato con loro 8 membri della sua famiglia, risparmiando lei. A fornirgli quest'ancora di salvezza è stato un documentario in spagnolo, in cui era protagonista insieme ad altri immigrati della narrazione di quanto era accaduto lo scorso 7 ottobre 2023. Immagini che gli stessi soldati di Hamas aveva visto e, riconosciuta l'anziana, si sono rivolti a lei chiedendole del suo paese natìo e della sua passione per il calcio e... Leo Messi. Di recente la stessa signora ha raccontato quanto avvenuto in quell'assurda giornata:
«Quell’uomo voleva sapere cosa fosse l’Argentina. Mi disse: 'A volte guardi il calcio?' E io ho risposto: 'Vengo dallo stesso paese di Lionel Messi'» - racconta Esther, che poi prosegue: «L'uomo ha detto che lo amava, mi ha messo il braccio sulla spalla, mi ha dato la sua pistola e abbiamo scattato la foto in questione. Poi se ne sono andati». Il tutto senza troppe spiegazioni: il calcio ancora una volta parla una lingua internazionale che supera ogni barriera culturale e sociale, diventando spot per lo sport, ma anche per la vita, divenendo simbolo di unione e pace, anche in territorio di guerra.
Getty ImagesMessi esulta dopo un gol con l\'Argentina