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A partire dal 2025 (prima data utile individuata dalle due leghe) la geografia e la fisionomia del calcio europeo potrebbero subire delle modifiche ragguardevoli. Dopo innumerevoli discussioni, valutazioni e bozze passate al vaglio, i club dei campionati belga e olandese avrebbero infatti deciso di unire le forze e creare un torneo transfrontaliero composto da 18 società, 10 appartenenti ai Paesi Bassi e le restanti 8 di matrice belga.
Il primo passo concreto per la costituzione di quella che è già stata ribattezzata BeNeLeague è stato fatto ieri quando le società di Jupiler Pro League si sono espresse a favore della fusione coi vicini olandesi.
Il progetto, come stimato da Deloitte , garantirebbe maggior appeal e visibilità ai team interessati allargando il bacino di utenza sino a 28 milioni di spettatori e generando ricavi tra i 250 e i 400 milioni di euro annui, cifre ben superiori alle entrate attuali di ciascuno dei due campionati.
Un’operazione simile, basata “sia sul rispetto delle ambizioni sportive dei grandi club, sia sulla necessità di stabilità economica per gli altri club professionistici” come dichiarato in una nota dalla Pro League, se da un lato potrebbe anche invogliare maggiormente i giovani talenti dei due paesi a restare nelle squadre d’appartenenza invece che emigrare in uno dei cinque maggiori campionati europei, dall’altro andrebbe certamente a discapito dei piccoli club che così sarebbero penalizzati e rischierebbero di fare da comparse.
I timori quindi persistono e le reazioni dei tifosi potrebbero non essere affatto uniformi ma, a prescindere dai dubbi e dalle inevitabili perplessità, il dato di fatto è che un primo e tangibile step in questa direzione è stato fatto e presto la BeNeLeague potrebbe davvero divenire realtà.
Getty ImagesAjax-Anderlecht