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Che fine ha fatto Coutinho: quanti flop dopo il Liverpool

22 NOVEMBRE
CALCIO

Portato in Italia dall’Inter quando era ancora un bambino, ai Reds ha vissuto i suoi anni migliori. Il Barcellona ne fece l’acquisto più costoso del club, ma si rivelò un fallimento. Dopo i prestiti con Bayern Monaco e Aston Villa, oggi gioca in Qatar

SPORT TODAY

Se l’Inter spende 4 milioni di euro per prenderti dal Vasco da Gama quando hai ancora 16 anni, non puoi che essere un fuoriclasse, uno di quelli che ne nasce uno ogni 10 anni. E invece Philippe Coutinho ha vissuto una carriera sull’altalena, tra alti e bassi. Quando militava nel campionato brasiliano se ne parlava un gran bene, tanto che i nerazzurri per anticipare la concorrenza lo acquistarono pur sapendo che le regole FIFA avrebbero impedito il suo trasferimento fino a quando non avrebbe compiuto la maggiore età. 

La profezia di Mourinho

Mourinho, tecnico degli allora campioni d’Italia, spese per lui parole importanti: «È stato qui lo scorso anno ed era ancora un bambino - disse in un'intervista del 19 novembre 2009 -, con delle qualità fantastiche da tipico giocatore brasiliano e da tipico numero 10. Un calciatore con originalità e magia nel suo gioco che però è ancora un bambino. Non sappiamo qual è l'evoluzione di questo tipo di giocatori giovani perché alcuni a 15 anni sono dei bambini, mentre qualcuno a 16 anni ha già un fisico e una mentalità completamente diversa. Occorre controllare l'evoluzione del ragazzo, farlo arrivare qui il più presto possibile perché credo che l'adattamento al calcio europeo sia molto importante, così come è accaduto a Pato. Però, ripeto, è un ragazzo con tantissimo talento»

Gli anni all’Inter

Ha proprio ragione lo Special One, perché arrivato in Europa il classe ’92 fatica a imporsi. È vero, la squadra probabilmente è sazia dopo il Triplete del 2010 e la concorrenza è spietata. Fa il proprio esordio in nerazzurro il 27 agosto 2010 nella finale di Supercoppa europea persa 2-0 contro l’Atletico Madrid entrando a 11 minuti dalla fine al posto di Sneijder, mentre il debutto in Serie A arriva tre giorni dopo nello 0-0 del Dall’Ara contro il Bologna alla prima di campionato. Fermato da un infortunio al ginocchio, per vederlo esultare tocca aspettare l’otto maggio 2011, quando firma il definitivo 3-1 sulla Fiorentina. Chiude il primo anno milanese con un gol e due assist in 20 presenze totali, alle quali se ne aggiungono altre otto fino a gennaio della stagione seguente, quando viene girato in prestito all’Espanyol. In Spagna fa bene mettendo a referto cinque centri in 16 apparizioni e venendo nominato giocatore rivelazione della Liga, così l’Inter lo riporta ad Appiano Gentile. Ma qui vi rimane poco, perché dopo aver iniziato la stagione ed esser volato anzitempo in Brasile per il suo matrimonio, a gennaio 2013 passa al Liverpool per 10 milioni di euro più tre di bonus. 

L’esplosione al Liverpool e il passaggio da record al Barcellona

Ai Reds vive probabilmente i suoi anni migliori rimanendo ad Anfield Road fino al 2018 e divenendo uno dei perni della squadra prima di Brendan Rodgers e poi di Jürgen Klopp. Mette insieme 201 presenze e 54 gol ma nessun titolo in bacheca. Numeri importanti che convincono il Barcellona a sborsare 120 milioni di euro più 40 di bonus per portarlo al Camp Nou nel gennaio 2018. Una cifra complessiva di 160 milioni di euro che lo fa diventare l’acquisto più oneroso della storia dei catalani e il terzo calciatore più costoso di sempre dietro solo a Neymar (222 milioni di euro) e Mbappé (180). Il club si aspetta tanto da lui, ma tradisce le attese e in una stagione e mezza segna solo 21 gol in 76 presenze. Sorride solo la bacheca personale, impreziosita con due campionati, due Coppe di Spagna e una Supercoppa nazionale. 

Dal Bayern Monaco all’Al-Duhail passando per l’Aston Villa

Passa in prestito al Bayern Monaco e in un solo anno vince Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League. Rientra così a Barcellona ma, anche a causa di un infortunio al menisco, è poco più che una comparsata. I blaugrana si stufano di attendere la sua consacrazione e lo cedono in prestito all’Aston Villa. Sotto la gestione del suo ex compagno Steven Gerrard fa bene e le due società trovato un accordo firmando il suo passaggio ai Villans per 20 milioni di euro. In estate cambia ancora casacca e va in Qatar per giocare con l’Al-Duhail. È questa al momento l’ultima tappa della sua carriera. A 31 anni non è più il “bambino” di cui parlava Mourinho, ma la sua stella più che esplodere è implosa. 

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