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E' quanto accaduto in occasione dell'attesissimo epilogo stagionale della Serie A di Futsal, smorzando gli entusiasmi non solo dei diversi appassionati presenti al Pala Nino Pizza di Pesaro (e di quelli a casa), ma anche e soprattutto delle due squadre, l'Italservice Pesaro e la Meta Catania, già in campo per il riscaldamento. Da lì in poi il caos: un susseguirsi di voci, di accuse, di ipotesi.
La Divisione Calcio a 5, tramite un comunicato pubblicato sui social racconta di "un incendio a una cabina elettrica nei pressi dell’impianto". Un vero peccato, insomma, per lo spettacolo, per l'entusiasmo da sempre generato da questo sport (ingenerosamente e ingiustamente fin troppo spesso definito il "fratello maggiore del calcio"), che nel corso degli ultimi due anni ha dovuto fare i conti, tra le incognite, con le problematiche inerenti al Covid relative ai palazzetti dello sport. Una Final Four in un'unica sede è quanto serviva per ricompattare tutti.
"Seguiranno ulteriori aggiornamenti alle ore 22:30": e intanto il tempo scorre, senza alcun tipo di risposte. Sui social si scatena l'impazienza dei tifosi di entrambe le squadre che, vista l'ora, chiedono il rinvio della gara. Alle 23:11 la svolta: "Luce tornata al Pala Pizza". Si pensa comunque che sia finita, che si rigiochi più avanti: "dopo la riunione con le società la gara comincerà alle ore 23:30". E così è stato: una finale Scudetto, il momento più importante del Futsal italiano disputata, dopo il nuovo riscaldamento delle due formazioni, praticamente a mezzanotte.
La gara, la prima delle due, per la cronaca e per chi è riuscito a rimanere sveglio è terminata 7-1 per Pesaro, con la tripletta di Titi Borruto e un'ottima prestazione del portiere pesarese, Michele Miarelli, dopo un primo tempo della formazione catanese. Come sempre, il Futsal sa come regalare spettacolo, nonostante tutto e nonostante condizioni al limite.
Al termine della sfida i social esplodono: la reazione dei giocatori della Meta, secondo le ricostruzioni già in tuta e pronti a lasciare il palazzetto, prima di essere riportati sul pianeta "finale Scudetto", non si è fatta attendere.
"Dopo un anno di sacrifici, ci fate giocare obbligatoriamente una partita importantissima come una FINALE SCUDETTO a MEZZANOTTE. Non stiamo parlando del risultato sul campo, complimenti al Pesaro per aver vinto gara 1, ma di come è stata gestita questa situazione. Nessun altro sport avrebbe permesso questo. [...] Poi non vi lamentate se siete nei Dilettanti, perché da Dilettanti vi siete comportati."
A provare a distendere i toni, invece, il presidente della società catanese, Enrico Musumeci, che ricostruisce i fatti appellandosi ai valori dello sport e del movimento Futsal:
"Alla luce del guasto verificatosi all’interno del Pala Pizza le alternative, per poter concludere nel migliore dei modi questo campionato, erano ben poche. Così ho preferito accettare di giocare Gara 1 alle 23:30 in condizioni surreali privilegiando il movimento e i valori veri dello sport e non quelli finalizzati solo al risultato".
Un messaggio, al termine della serata del Pala Nino Pizza, lo lanciano i tifosi presenti al palazzetto, pazienti fino alla fine senza mai lasciare il proprio posto: dimostrazione massima del potenziale di questo sport che, nella serata di ieri, ha vissuto, è proprio il caso di dirlo, una delle pagine più "buie" (e bizzarre) della sua storia.
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