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Dopo Mike Maignan è la volta di Rafa Leao. L’attaccante rossonero, infatti, sui social ha pubblicato il post di un "tifoso" che sotto una sua foto scrive: «Con te in campo divento razzista». Immediata la replica del portoghese: «Purtroppo nel mondo continuano a esserci questo tipo di persone con la mente piccola». Una risposta da vero fenomeno, stavolta della comunicazione, quella dell’ex Sporting Lisbona che, solo poche settimane fa, si era schierato al fianco del compagno di squadra Maignan oggetto di offese razziste da parte dei tifosi dell’Udinese. In quella circostanza il Milan prese posizione e si schierò in prima linea rilanciando iniziative in favore dell’inclusività. E lo ha fatto anche stavolta, via social: «Rafa siamo con te. Nella nostra tifoseria e nel calcio non c’è spazio per il razzismo».
Il campione lusitano, nell’autobiografia “Smile”, dove si racconta tra calcio, musica e vita privata, al capitolo “Black and Proud” affronta ampiamente il tema e facendo riferimento a quanto accaduto prima della sfida di Champions League tra Napoli-Milan della scorsa stagione scrive: «Non ero pronto ad ascoltare gli ululati razzisti, i versi di scimmia che per la prima volta sentivo così rivolgersi a me. Ho reagito nell’unico modo che conosco: ho sorriso». Poi aggiunge: «Non credo che l’Italia sia un paese razzista, in questa nazione sono diventato un uomo, un grande calciatore e un professionista. Ma credo che le istituzioni sportive siano ancora molto indietro, e questo accade anche in tutto il resto dell’Europa... Siamo in una posizione privilegiata, siamo famosi, e anche i razzisti vengono a chiederci le foto. Ma non tutti possono, non tutti hanno la corazza della fama a proteggerli. A quelle persone non basta il sorriso di Rafael Leao. Serve qualcosa di più, e serve adesso».
Getty ImagesRafael Leao, Milan