Era molto attesa, e non sarebbe potuto essere altrimenti, la prima semifinale del Mondiale, che ha visto in campo Argentina e Croazia: il risultato è stato di 3-0 a favore dei sudamericani, che si sono dimostrati più quadrati e che quindi ora attendono l’altra finalista. Gli slavi, trascinati dal loro leader Modric, hanno fatto la partita, sia pure senza creare occasioni, fino a quando i biancocelesti, sfruttando anche un'incertezza di Gvardiol, hanno conquistato un calcio di rigore, l'ennesimo tirato dai sudamericani in questa rassegna iridata. Sul dischetto, come ovvio, si presentato è Leo Messi. Il numero 10, per non saper né leggere né scrivere, ha calciato con violenza sotto alla traversa della porta difesa da Livakovic, uno che in Qatar ne ha ipnotizzati molti. La reazione croata si è fatta attendere e l'Argentina ha colpito di nuovo, ancora una volta in contropiede, con Julian Alvarez. Che è stato caparbio ma che ha anche approfittato della confusionaria retroguardia avversaria.
Vano il tentativo del tecnico croato, Dalic, di rimescolare le carte all’intervallo. E’ stata anzi l’Argentina ad andare di nuovo in gol, ancora una volta con Julian Alvarez, che ha sfruttato al meglio un assist di Messi. Messi incensato in lungo e in largo da Daniele Adani, che ha pure trovato il modo di polemizzare, dai microfoni della Rai, contro i suoi numerosi detrattori. Nel finale del primo tempo della semifinale dei Mondiali tra Argentina e Croazia, l'ex difensore, tra le altre, di Brescia e Inter ha sentenziato: "Noi dobbiamo stare a contenerci per chi?", riferendosi alle migliaia di telespettatori che lo hanno criticato per un entusiasmo ritenuto eccessivo nel narrare le gesta del numero 10 argentino.
Al di là dell’apologia di Adani sono davvero importanti i numeri di Messi. Ha segnato 11 gol ai Mondiali, piú di qualsiasi giocatore argentino nella storia della competizione. Dal 1966 è il primo giocatore a sia segnare che fornire assist in tre diverse partite in una singola edizione dei Mondiali. Ha disputato contro la Croazia la sua 25esima partita ai Mondiali, eguagliando Lothar Matthäus come giocatore più presente nella storia della competizione. Martedì sera è diventato il primo giocatore argentino a segnare in tre diverse partite della fase a eliminazione diretta di una stessa edizione dei Mondiali e, infine, è diventato il primo giocatore a sia segnare che fornire assist in quattro diverse partite di un singolo Mondiale dall'edizione del 1966 ad oggi.
Dall’altra parte il faro degli slavi, Luka Modric (stesse iniziali del nome e del cognome di Lionel Messi, classe elevatissima anche nel suo caso), ha fatto il possibile, ma è stato poco supportato dai compagni di squadra. Decisamente impalpabile la prestazione di Ivan Perisic, sicuramente uno degli elementi di maggiore qualità a disposizione di Dalic, ma più in generale la formazione croata ha palesato grandissime difficoltà di realizzazione. Più volte è stato fatto il nome di Mario Mandzukic, che ha da poco appeso le scarpe al chiodo, ma ancora di più ci sarebbe stato bisogno, a nostro parere, di un Davor Suker, punta che ha segnato a ripetizione nella sua carriera. Mercoledì tocca a Francia e Marocco.
Getty ImagesLionel Messi, Paulo Dybala