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Io e i miei fratelli vivevamo in una zona pericolosa, ho visto tante cose brutte come droga e violenza. È stato molto difficile, ma avevo i miei angeli custodi che mi hanno sempre tenuto sulla retta via. Molti dei miei amici di infanzia non hanno avuto la stessa fortuna, alcuni sono finiti nel mondo della droga e altri sono addirittura morti. Ma grazie a Dio e alle persone che mi hanno aiutato sono diventato un calciatore, che è sempre stato il mio sogno anche per dare una vita migliore alla mia famiglia. Mi sento un privilegiato e fortunato, perchè le cose potevano finire in maniera diversa".
Un episodio lo ha segnato particolarmente: "Tornavo da scuola con i miei amici e un tizio pensava che stessi vendendo droga nella sua zona. Mi ha puntato la pistola in testa e mi ha minacciato, ma grazie a Dio ho avuto la tranquillità di spiegargli che stavo andando al campo da calcio e che non vendevo nè usavo droghe. Volevano spararmi, ma il calcio mi ha letteralmente salvato la vita. Mi ha lasciato andare, ma ero molto spaventato. Ora è facile parlarne, ma è un qualcosa che ha segnato la mia infanzia e mi ha spinto a cercare un cammino diverso rispetto ai miei amici".
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