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Serie A, falli di mano: cosa dice il regolamento

31 AGOSTO
CALCIO

Tante, troppe le polemiche sui falli di mano ogni domenica. I continui cambiamenti e un regolamento poco chiaro non contribuiscono a limitarle. Il nostro obiettivo? Fare, finalmente, chiarezza.

SPORT TODAY

falli di mano sono una delle regole più complicate del calcio. Nel corso degli anni spesso è stata soggetta a molteplici cambiamenti, volti a eliminare il più possibile la soggettività nella scelta. Un intervento necessario per evitare che due situazioni identiche possano essere valutate allo stesso modo, ma che, nonostante alcuni miglioramenti, non sta raggiungendo i risultati sperati. Spesso, ancora oggi, ci imbattiamo in giornate in cui due interpretazioni diverse hanno portato a decisioni opposte della stessa circostanza: le polemiche così divengono inevitabili. Nel tentativo di fare chiarezza in un mondo così intricato, andiamo a vedere nel dettaglio cosa dice il regolamento.

Fallo di mano: in che zona del corpo inizia l'irregolarità?

Siamo a pagina 91, più precisamente alla regola numero 12 della bibbia degli arbitri: il regolamento del giuoco del calcio. A introdurci nel magico mondo del fallo di mano è una puntualizzazione: in che zona del braccio inizia l'irregolarità? Il punto di riferimento è l'ascella. Per aiutare nella comprensione e, come detto, eliminare la soggettività, è stato decretato che: dal limite superiore del braccio, coincidente con il limite inferiore dell'ascella, fino alla punta delle dita ci si trovi in una zona che, in caso di contatto con il pallone, può portare al fischio dell'arbitro.

Quando i falli di mano sono irregolari?

La premessa può sembrare banale, ma forse neanche così tanto. Non tutti i contatti di mano sono sanzionati con il fischio dell'arbitro. Vediamo perché.

Il regolamento, infatti, spiega chiaramente che: non ogni contatto tra mano/braccia e pallone, costituisce un'infrazione. La differenza, infatti, è stabilita da due fattori: la posizione del braccio la volontarietà. Gli arbitri, al momento del contatto, hanno il compito di valutare la “legittimità” della posizione della mano o del braccio in relazione al movimento che il calciatore sta facendo in quella situazione. Si considera, dunque, irregolare nel caso in cui la posizione del braccio non è giustificabile dalla circostanza e, soprattutto, dal movimento compiuto dal calciatore in relazione a quel contesto di gioco.

Per quanto riguarda la volontarietà, l'interpretazione è più semplice. Un contatto tra braccio/mano e pallone viene giudicato volontario nel momento in cui il movimento delle parti incriminate sia rivolto verso la sfera di gioco.

Quando i falli di mano sono, invece, regolari?

È inevitabile, facendo fede a quanto anticipato, che vi siano delle casistiche nel regolamento che portino a non sanzionare dei tocchi di mano/braccio. Sono tre, in particolar modo, le situazioni in cui non sentirete il fischio dell'arbitro:

Quando il pallone prima urta la testa o una parte del corpo del calciatore;

Quando la posizione del corpo è congrua alla circostanza e quindi naturale;

Quando un calciatore cade a terra e nel tentativo di attutire l'impatto lascia mani e braccia tra il proprio corpo e il terreno di gioco.

Sia chiaro, però. Sia nella prima che nella terza circostanza, la posizione delle braccia e delle mani deve essere comunque congrua alla situazione e, quindi, al movimento del proprio corpo.

Quando un fallo di mano porta ad ammonizioni o espulsioni?

Raramente il fallo di mano è conseguenza di gialli o rossi. Ma non è impossibile imbattersi in queste situazioni, tutt'altro. Gli arbitri, infatti, tendono a essere restii nell'estrarre cartellini davanti a questo tipo di irregolarità, limitandosi a fischiare una punizione diretta (fallo di mano è sempre punizione diretta, tranne per il portiere nella propria area). Vi sono, però, delle circostanze in cui un secondo intervento diviene fondamentale.

Per stabilire il momento in cui estrarre un cartellino, il regolamento fa fede a due norme: la SPA (stop a promising attack) e la DOGSO (denying a goal or an obvious goal-scoring opportunity). Sarà dunque ammonizione nel momento in cui il fallo di mano blocca una potenziale occasione da gol; mentre sarà espulsione quando impedirà una marcatura o una chiara chance per segnare.

Nessuna sanzione disciplinare, invece, sarà data a un portiere che tocca la palla con la mano nella propria area di rigore quando impossibilitato dal regolamento. In questo caso l'arbitro si limiterà a fischiare un calcio di punizione indiretto.

Il gol di mano è sempre irregolare?

Sì, il gol di mano è sempre da annullare. La regola, infatti, prevede che il direttore sarà sempre costretto a intervenire nel momento in cui la marcatura è viziata da un tocco di mano, volontario o accidentale che sia. Non è necessario, inoltre, che la palla venga spinta in rete direttamente con mano/braccia. È sufficiente, infatti, che prima della conclusione vi sia stato un tocco irregolare (e, anche in questo caso, è indifferente se sia stato volontario o accidentale).

Per quanto riguarda i gol viziati da un fallo di mano in apertura di azione (o nel corso) si fa fede a tutto ciò che è stato scritto precedentemente. In caso di revisione al VAR, l'arbitro dovrà osservare il punto di contatto, il movimento del corpo e tuti quei parametri che stabiliscono se c'è fallo oppure no. Nel primo caso si provvederà ad annullare la rete, nel secondo a convalidarla.

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