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Con la maglia viola Giancarlo Antognoni ha disputato 341 partite e realizzato 61 reti: il solo trofeo vinto è stata la Coppa Italia del 1975.
La prima battuta della lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' è per Mazzone, con cui ha giocato negli anni Settanta: "Mazzone mi ha fatto Capitano, la Fiorentina era la sua prima vetrina e io ero in rampa di lancio; una persona empatica, con la battuta pronta, e un allenatore rigido, che prediligeva i calciatori tecnici e infatti i vari Baggio, Guardiola, Baggio lo ricordano con affetto".
Le prime impressioni lasciate dalla Serie A sono queste: "Sarà un campionato più equilibrato, il Napoli non farà il vuoto,mi ha sopreso la Juventus che ha inserito qualche giovane e che, senza coppe, è in Pole: sarà la stagione di Chiesa e di Vlahovic. Applausi per Thuram, uno che può fare la differenza, Candreva, autore di una stupenda doppietta, De Ketelaere, che ha tecnica, fisico e colpo di testa, e Belotti, che da titolare ha colto l'attimo".
Calma e sangue freddo per la Fiorentina: "Questa piazza decolla subito e poi subisce la delusione, l'obiettivo per fare il salto è vincere qualche cosa dopo avere perso due finali, migliorando la posizione di classifica; Arthur è il calciatore che mancava, Nzola l'ideale per aprire varchi, mentre Beltran a me Bertoni ha detto che somiglia a Raspadori, ma l'acquisto migliore è Parisi, anche se è dura togliere il posto a capitan Biraghi. Il Rapid Vienna? E' alla portata, ma non va sottovalutato".
Chiosa dedicata all'Italia che ha avvicendato Roberto Mancini con Luciano Spalletti: "Le dimissioni mi hanno sorpreso, anche se non penso andrà in Arabia, pesa aver perso qualche collaboratore; Gravina ha però scelto bene, sa gestire le squadre. Purtoppo le big presentano pochi italiani e pochi giovani: manca la punta, dietro Immobile c'è Scamacca".
Getty ImagesBandiera della Fiorentina