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Il tecnico della Roma José Mourinho ha parlato per presentare la trasferta dei giallorossi al Dall'Ara contro il Bologna dell'amico Sinisa Mihajlovic. Nonostante la Roma abbia perso ben 11 trasferte in Serie A nel 2021 (ha fatto peggio solo in altri due anni solari: nel 1949 e nel 1950, entrambi 16), i giallorossi hanno trovato il successo in due delle tre gare esterne più recenti in campionato (1P).
Queste le considerazioni dello Special One:
"C'è bisogno di una mentalità forte, di un gruppo empatico che vuole fare bene. Il credito è per i giocatori che non giocano tanto, come nel caso di Diawara che ha comunque lavorato tanto in settimana nonostante poi giochi poco. I giocatori che giocano lo fanno con quella grinta, amicizia che serve. Dobbiamo trovare delle cose possibili: se mi chiedi se Zaniolo può giocare come terzo in difesa, ovviamente no. Può giocare come 10, come mezz'ala, come punta unica. Può fare tutto con voglia, empatia, mentalità. Abbiamo lavorato per tanto tempo con lui a giocare come ala con un determinato tipo di libertà e il ruolo più simile è questo delle ultime due gare, come secondo attaccante. Un po' come Carles Perez, è stato sempre un'ala destra, nelle due ultime gare ha giocato come mezz'ala. Dobbiamo vedere giorno dopo giorno, ora abbiamo perso Pellegrini, fino a gennaio non possiamo più pensare a lui. Vediamo le difficoltà che arrivano, magari succede qualcosa di positivo, magari recuperiamo Cristante, non lo so. Dobbiamo gestire le cose come arrivano".
Una parola anche sull'attuale classifica di Serie A e sull'amico di vecchia data Sinisa Mihajlovic. Tra l'altro Mihajlovic affronta la squadra con cui ha fatto il suo esordio da giocatore in Serie A (la Roma nel 1992/93) - contro i giallorossi ha segnato quattro reti nel massimo campionato; contro nessun'altra avversaria ne ha realizzati di più da giocatore:
"Per qualche ragione loro sono li. Il campionato non è un'autostrada: ci possono essere squalificati, infortuni o altro. Atalanta e Milan erano lì lo scorso anno e sono lì adesso. Il Napoli uguale. Sono lì per qualche ragione. Se noi possiamo stare vicino invece che lontanissimo è ovviamente meglio ed è motivante. Se siamo a sette punti di distanza invece di trenta ti dà un feeling diverso. Significa che stiamo lavorando in modo positivo. Lui (Mihajlovic, ndr)ha avuto un'influenza molto positiva per tanta gente che purtroppo ha avuto o ha lo stesso problema che ha avuto Sinisa. Ha avuto un coraggio e una fiducia incredibile, diventi subito solidale con quella lotta e hai rispetto e ammirazione, perché gente come lui può influenzare tanti altri. Ci sono tanti che soffrono di questo problema e per me lui è stato un grande esempio. Non si è mai nascosto, ha voluto lavorare, è stato un esempio incredibile. Non è lui che mi deve ringraziare, sono io che devo ringraziare lui in nome di tanti".
Dopo di che un commento sui singoli, tra i quale Smalling, Rui Patricio, Cristante e Villar:
"Smalling è importante per noi, ma abbiamo Kumbulla, Mancini e Ibanez. Non ci sono problemi adesso. Non è una situazione che deve vederlo per forza in campo. Solo domani decideremo, ma dobbiamo gestirlo. Anche l'opinione del calciatore sarà importante. La tecnologia può aiutare, se mi dice che si sente benissimo gioca. Se mi dice che si sente al 99% e non al 100% allora lo proteggo. Rui Patrício è importante, il dato è importante, ma la squadra è più importante. Quando la squadra gioca bene e difende da gruppo per lui è più facile, poi ci sono dei momenti in cui la squadra non riesce a gestire tutto e lì il portiere può fare la differenza. Rui in queste partite non ha avuto tanto da fare, ma siamo felici di lui. Vediamo se avremo Cristante e Villar o uno dei due. Ancora stiamo aspettando, ancora è possibile, sono passati 13-14 giorni. I giocatori non hanno sintomi da tanti giorni, quasi dall'inizio. Si stanno allenando benissimo a casa, ma col nostro controllo a distanza. Stiamo aspettando se possono giocare".
Getty ImagesJosè Mourinho