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METODO VS SISTEMA
La cura della fase difensiva rappresenta, soprattutto nel nostro Paese, uno degli aspetti più importanti del gioco: non è un caso che fu proprio l’italiano Vittorio Pozzo - il ct della Nazionale che trionfò ai Mondiali del 1934 e 1938 - a inventare il cosiddetto “Metodo”, contrapposto al “Sistema”, il famoso WM messo in piedi negli anni Trenta dal tecnico dell’Arsenal Herbert Chapman. Il primo prediligeva un calcio meno fisico e accademico che facesse della difesa e del contrattacco la propria peculiarità; il secondo aveva invece una visione del gioco più improntata sul fraseggio, sugli uno contro uno, i dribbling ubriacanti e una grande attenzione alla fase offensiva. Di tempo ne è passato, eppure l’etichetta di “catenacciari” ci è rimasta incollata, immutabile. Anche per le corazzate più attrezzate al mondo, affrontare una squadra italiana non è mai stato semplice, proprio per questa attenzione maniacale alle marcature, a zona o a uomo, a quelle preventive: a volte è stata costruita una vera e proprio gabbia per disinnescare le fonti di gioco avversarie. Viste le premesse, per analizzare quelli che sono i record difensivi della Serie A bisogna fare una distinzione tra campionato a 16, 18, 20 e 21 squadre.
IL GRANDE TORINO: MACCHINA DA GOL E DIFESA IMPERFORABILE
Nella seconda metà degli anni Quaranta, a dominare il calcio di casa nostra era il Grande Torino. Una formazione straordinaria, in grado di cucirsi la coccarda tricolore sul petto per ben cinque volte di fila tra il 1943 e il 1949, con in mezzo lo stop per la Seconda guerra Mondiale. I granata si superano però nella stagione 1947-48 quando stabiliscono il record di gol fatti e subiti nel campionato a 21 squadre. Ben 125 le marcature totali, con Valentino Mazzola autentico principe della rete con 25 gol, seguito da Gabetto a quota 23 (la classifica marcatori venne però vinta dallo juventino Boniperti a 27). Sono soltanto 33, invece, le reti incassate da Bacigalupo: una ogni 109,09 minuti di gioco (media gol a partita 0,83). Numeri impressionanti di una squadra leggendaria, vinta soltanto dal fato beffardo.
CAGLIARI CAMPIONE, SARDEGNA IN FESTA
Nel corso degli anni la formula del nostro campionato cambia, tanto da passare a un torneo con sole 16 squadre partecipanti. È il 1970 quando un sussulto proveniente dalla Sardegna scuote la Penisola intera: Gigi Riva trascina a suon di gol il Cagliari a uno storico tricolore, scrivendo il nome del club isolano nell’albo d’oro. Il secondo posto dell’anno precedente è stato solo il preludio di quello che sarebbe accaduto successivamente. Quello del tecnico Manlio Scopigno è però un autentico capolavoro difensivo. La squadra è ermetica, impenetrabile, e a fine campionato sono solamente 11 le reti incassate da Ricky Albertosi in 30 partite: una ogni 245,45 minuti (media di 0,37, la migliore di sempre).
IL MILAN VINCE LO SCUDETTO DELLA DIFESA
Il record di invulnerabilità del campionato a 18 squadre appartiene invece al Milan, che nella stagione 1993-94 firma uno storico tris. Il terzo scudetto consecutivo siglato Capello ha un punto cardine: la difesa. I rossoneri sono infatti l’undicesimo attacco con appena 36 reti messe a segno. Per conquistare il tricolore, dunque, c’è bisogno di una retroguardia di ferro: 15 reti subite (11 da Sebastiano Rossi e 4 da Mario Ielpo), una ogni 204 minuti (media di 0,44), ben dieci in meno della Juventus, seconda anche in questa speciale classifica.
I TRIONFI JUVENTINI FIRMATI DALLA “BBC”
La Vecchia Signora ha comunque avuto modo di rifarsi. Madama, regina dell’albo d’oro, ha fondato i suoi successi più recenti su una solidità difensiva impressionante. La famosa BBC (Bonucci, Barzagli, Chiellini), insieme a Buffon, ha rappresentato le fortune prima di Conte e poi di Allegri. Sia nella stagione 2011-12 che in quella 2015-16 i bianconeri si laureano campioni d’Italia raccogliendo il pallone dalla propria rete solo 20 volte, una marcatura subita ogni 171 minuti di gioco (media gol a partita 0,53), record per il campionato a 20 squadre. Nella prima occasione, chiusa con zero sconfitte, Buffon viene perforato 16 volte in 36 presenze, mentre le restanti reti le subisce Storari in 3 apparizioni. Nel 2016, invece, 17 sono a carico dell’estremo difensore di Carrara e 3 di Neto.
Claudio Villa/Getty ImagesLeonardo Bonucci Giorgio Chiellini Italy Training Session 08302020