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Soprannominato “il Robben nigeriano”, Samuel Chukwueze è uno dei grandi colpi del mercato estivo del Milan. Cresciuto nel mito del connazionale Okocha e dell’olandese ex Bayern Monaco, di cui dice di guardare ancora oggi i video su YouTube, può essere l’arma in più dei rossoneri di Stefano Pioli. Il tecnico adesso potrà contare su entrambe le fasce su giocatori in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica: Leao a sinistra e Chukwueze a destra.
Reduce da cinque stagioni in Liga con il Villarreal, è cresciuto nella Diamond Football Academy prima di essere prelevato nel settembre 2017 dal Sottomarino Giallo. Dopo due anni di apprendistato nella squadra B, è arrivato il salto tra i grandi, con i quali ha collezionato 207 presenze totali. Nel 2020-21 è stato uno dei protagonisti del successo in Europa League degli spagnoli, condotti fino all’ultimo atto con una rete nella fase a gironi contro il Sivasspor e ben 4 assist totali. L’infortunio alla coscia rimediato nel match di campionato contro il Getafe, però, l’ha costretto ad alzare bandiera bianca, saltando così l’appuntamento con la storia, dato che quello del 26 maggio 2021 a Danzica contro il Manchester United è l’unico trofeo del club (oltre alle due Intertoto del 2003 e 2004). Compagno in nazionale del “napoletano” Osimhen, con la Nigeria ha vinto il Mondiale U17 del 2015. Il 20 novembre 2018, nell’amichevole pareggiata 0-0 contro l’Uganda, è arrivato il debutto con la selezione maggiore, con la quale ha vinto il bronzo nella Coppa d’Africa 2019 in Egitto. Il suo rifiuto di rinnovare il contratto con il “Submarino Amarillo”, che sarebbe scaduto il 30 giugno 2024, ha permesso al Milan di prelevarlo a soli 20 milioni di euro più 8 di bonus.
PREGI E DIFETTI
Basterebbe già solo il nickname di “Robben nigeriano” per capire di che tipo di giocatore si tratti: esterno destro di piede mancino, ama ricevere palla vicino alla linea laterale e puntare il terzino, o in alternativa tagliare verso il centro per essere servito sulla corsa. Il classe ’99 è un dribblomane puro, che una volta in possesso della sfera punta chiunque si trovi davanti. I suoi numeri su questo fondamentale sono davvero impressionanti: con 2.74 dribbling riusciti ogni 90’, in Liga solo Vinicius Junior (3.33), Ezzazouli (3.25) e Ousmane Dembelé (2.96) hanno fatto meglio di lui. Facendo un confronto con la Serie A, Chukwueze, in termini percentuali, fa addirittura registrare numeri migliori alla casella “dribbling riusciti” rispetto a un certo Khvicha Kvaratskhelia: 53% contro 44%. Polivalente, nel 4-2-3-1 di Pioli può giocare come esterno di un tridente d'attacco o da trequartista alle spalle dell’unico terminale offensivo. «Cercavamo un giocatore con queste caratteristiche. È veloce, tecnico, forte nell'uno contro uno e attacca la profondità. Mi sembra un attaccante esterno completo», ha detto l’allenatore a proposito del nuovo acquisto.
Se c’è un aspetto in cui Chukwueze può e deve migliorare è quello dell’incisività in zona gol. Anche in una stagione positiva come quella passata, la più prolifica della sua carriera, ha segnato appena sei gol e fornito cinque assist in Liga. In totale con il Villarreal il bottino è di 37 reti e 31 assistenze: numeri un po’ esigui per un calciatore con le sue caratteristiche, che si trova spesso ad agire negli ultimi 30 metri di campo. Il carattere non è poi dei migliori: «Non sono un buon perdente. Anche alla PlayStation, se perdo tiro il controller». Altra pecca è la costanza di rendimento: i grandi appuntamenti lo esaltano, ma negli impegni meno prestigiosi sembra giocare col freno a mano tirato.
ANEDDOTI E CURIOSITÀ
Chukwueze è tra i profili più interessanti del calcio mondiale da tempo, tanto che la Uefa lo ha incluso nella lista dei giovani più promettenti già nel 2019-2020. Eppure, i genitori non presero bene questa sua passione: ha infatti raccontato di aver giocato sempre e solo per divertimento e che la sua famiglia non era d’accordo sul fatto che trascurasse lo studio per il pallone. Un fatto che li portò addirittura a bruciargli gli scarpini per impedirgli di giocare. Da quegli anni si porta però dietro lo spirito irriverente, quello del ragazzino che salta scuola per giocare a calcio con gli amici. La data di nascita, 22 maggio 1999, lo lega ai colori rossoneri: 36 anni prima, infatti, Cesare Maldini alzava al cielo di Wembley la prima Coppa Campioni della storia del Diavolo, primo club italiano a riuscire in tale impresa. Chukwueze e il Milan: un legame scritto nelle stelle.
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