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Imprescindibile. Questo l'aggettivo che più si addice a Lautaro Martinez. Il Toro fa sempre la differenza: da titolare, a gara in corso (leggasi Salerno e Salisburgo), non cambia nulla. Di destro (8), di sinistro (2), di testa (1) dal dischetto (2), l'attaccante argentino segna in ogni modo, sembra avere l'argento vivo addosso. I numeri parlano chiaro: 14 gol e due assist in 15 presenze complessive tra Serie A e Champions League. Con il suo partner d'attacco, Marcus Thuram, con il quale forma l'ormai famosa ThuLa che sta facendo sognare i tifosi dell'Inter, ha portato i nerazzurri in vetta alla classifica in campionato e agli ottavi di finale di Champions League con due turni d'anticipo.
Proprio un suo gol su rigore, non la specialità della casa (da quando è a Milano ne ha sbagliati quasi un terzo, sei su 19), è valso il successo alla Red Bull Arena che ha sigillato l'approdo al prossimo turno della coppa dalle grandi orecchie e la partecipazione al Mondiale per club 2025. Una rete a suo modo storica, non tanto perché certifica il passaggio agli ottavi, ma perché gli permette di diventare il miglior marcatore nerazzurro in trasferta in Champions League superando Hernan Crespo a quota otto. Questo, infatti, è il nono gol lontano dal Meazza nella competizione: su 12 reti totali il 75% sono dunque arrivate fuori casa. Merito della squadra e della famiglia, come sottolineato dal diretto interessato, l'ex Racing sta vivendo un periodo magico.
Mai prima d'ora aveva iniziato così bene in campionato. Tenendo conto di qualche problema muscolare e una presenza meno assidua in campo, all'11ª giornata si era fermato a sei centri la scorsa stagione, cinque nei tre anni precedenti e addirittura uno nella sua prima apparizione in Serie A. Oggi sono dodici, 1,09 di media a partita. Volendo ancora di più scendere nel dettaglio, considerando che ha giocato 894 minuti, sarebbero uno ogni 75. Se dovesse mantenere questa percentuale realizzativa, il Toro di Bahia Blanca chiuderebbe a quota 41 gol stracciando così il record di 36 marcature condiviso da Higuain (2015-16) e Immobile (2019-20). Ovviamente si tratta semplicemente di una proiezione, poi sarà il campo a dire l'ultima parola. Di certo, però, Lautaro Martinez resta imprescindibile per la sua Inter.
Getty ImagesEsultanza Lautaro Martinez