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Dopo il successo firmato Lautaro Martinez al Franchi, l'Inter prepara lo scontro diretto contro la Juventus in programma domenica al Meazza alle 20.45. Sulla carta doveva essere un turno favorevole ai bianconeri che, però, non sono riusciti ad andare oltre l'1-1 in casa contro l'Empoli e ora si trovano di nuovo a inseguire. La squadra di Simone Inzaghi, che il 28 febbraio dovrà anche recuperare la gara interna contro l'Atalanta rinviata per gli impegni in Supercoppa italiana a Riad, arriva al big match con la consapevolezza e la maturità giusta per affrontare la sfida. I nerazzurri hanno già messo in bacheca il primo trofeo ma l'obiettivo dichiarato dalla stessa dirigenza è lo scudetto, con la seconda stella da appuntare sul petto.
Lautaro Martinez e compagni nelle ultime due uscite hanno mostrato un lato fin qui inesplorato. L'Inter, infatti, sia contro il Napoli che contro la Fiorentina, ha saputo soffrire portando a casa il risultato. Insomma, Inzaghi ha iniziato a fare l'Allegri vincendo le partite anche in modo sporco. Non sempre si può essere spumeggianti e conquistare i tre punti con ampio margine, a volte bisogna rintanarsi dietro e conservare il risultato. È proprio ciò che hanno fatto i nerazzurri a Firenze: dopo un primo tempo nel quale hanno trovato il gol con il Toro e hanno sciupato diverse occasioni per il raddoppio, nella ripresa hanno saputo rintuzzare la controffensiva Viola. Sommer, assoluto protagonista con il rigore parato a Nico Gonzalez (16° della sua carriera), ha ottenuto il 13° clean sheet in 21 partite di campionato. Numeri importanti che certificano la solidità difensiva della formazione di Simone Inzaghi.
A questo dato, però, va aggiunto quello legato alla fase offensiva: fin qui in stagione l'Inter, a eccezione dell'ultimo match della fase a gironi di Champions League contro la Real Sociedad, è sempre andata in gol e vanta il miglior attacco del campionato con 50 reti all'attivo, sette in più del Milan, secondo in questa speciale classifica e anche con una partita in più (22 contro 21). Il fitto calendario da qui a fine stagione obbliga dunque il tecnico piacentino a chiamare in causa tutti. Per raggiungere l'obiettivo finale ci sarà bisogno anche di chi fin qui ha trovato meno spazio ma soprattutto sarà necessario saper soffrire e portare a casa il risultato anche senza brillare a tutti i costi. L'Inter ha dimostrato di saperlo fare.
Getty ImagesEsultanza Inter