Lecce, un mese di Gotti per cambiare la stagione

Vietato fare proclami o previsioni, visto quanto serrata è quest'anno la corsa salvezza. Ma che Luca Gotti abbia completamente rivitalizzato il Lecce è inciso nei numeri, nei risultati e soprattutto, di conseguenza, nella classifica. Che dopo il successo per 1-0 ottenuto quasi allo scadere sull'Empoli grazie alla rete pesantissima di Nicola Sansone ora recita 32 punti, con ben sei lunghezze di vantaggio sul Frosinone terzultimo. Un gap rassicurante ottenuto grazie a un cambio di guida tecnica tanto inevitabile quanto azzeccato, non tanto per le tempistiche (la testata di D'Aversa a Henry del Verona lo avrebbe imposto comunque) quanto per la puntualità nell'individuare il profilo perfetto per responsabilizzare e rivitalizzare nuovamente una squadra che si stava lentamente sciogliendo psicologicamente dopo un ottimo avvio di stagione, vittima dei suoi stessi limiti tecnici.

Non va dimenticato mai, infatti, che il Lecce è la squadra costruita con meno budget in questa Serie A. Ed ecco allora che, più che spingere su una qualità fisiologicamente latente, contava far leva sul carattere e sull'organizzazione difensiva e la scelta di Gotti, in questo senso, è stata praticamente perfetta. Un calcio pragmatico, fondato sull'equilibrio e sull'intensità, che ha portato in dote tre clean sheet in quattro partite, due successi per 1-0 negli scontri diretti e uno 0-0 contro la lanciatissima Roma di De Rossi che, con un pizzico di malizia in più, si sarebbe certamente tramutato in un meritato scalpo. E poco importa del ko di San Siro con il Milan, peraltro arrivato tra le polemiche per qualche controverso episodio arbitrale. Il cambio di rotta resta totale, tradotto già in una serenità diversa per squadra e ambiente: la permanenza in Serie A, con questo ritmo, non potrà che essere una sorta di formalità.

Getty ImagesLuca Gotti