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Sinisa Mihajlovic dopo essere guarito dal coronavirus è una furia. Come spesso gli capita. Ai microfoni della 'Gazzetta dello Sport' ha voluto raccontare il suo momento, le sue vacanze e proprio il virus. "Dopo quello che ho passato da luglio a gennaio nei sei mesi di lotta quotidiana contro la leucemia, con tre ricoveri, altrettanti cicli di chemio e un trapianto di midollo, il Covid è stato come bere un bicchiere di acqua. Anche perché sono stato totalmente asintomatico, non mi sono accorto di nulla".
Non si nasconde Sinisa e non vuole fare sicuramente la parte della vittima. Poi però comincia a scagliarsi contro chi lo ha criticato per quello che da fuori hanno delineato come scarsa attenzione e cattivo esempio. "Io in questo momento, parlo di prima e dopo la positività al Covid, sto benissimo. I miei esami sono perfetti. Non mi sono state imposte precauzioni diverse da quelle che deve tenere una persona normale. Mi sento in piena forma e ho ripreso a fare quello che facevo prima: corro dieci chilometri al giorno, mi alleno, faccio pesi. Vivo normalmente. Non so se questo dà fastidio a qualcuno. O se è solo più facile empaticamente essere vicini a chi è fragile e debole in un letto di ospedale, rispetto a chi guarisce... Diceva Enzo Ferrari che gli italiani ti perdonano tutto, ma non il successo. E io ci aggiungo, anche la felicità. Perché c’è tanta invidia e tanta cattiveria in giro. Non solo in Italia, dappertutto. Com’è che vengono chiamati sui social? Haters, odiatori? Io faccio una traduzione più spicciola: li definisco merde..."
Sinisa non si spiega proprio come abbia preso il virus, ma a lui non interessa saperlo. Quello che lo tocca è solo rispondere agli attacchi ricevuti in queste settimane. "Non sono mai andato in discoteca, non mi piaceva da ragazzo, figurarsi a 51 anni. Una serata all’aperto con altri amici in una villa. Cosa ho fatto di così diverso da chi è andato in Puglia, Sicilia o Calabria. O il problema è la Costa Smeralda, in quanto ritrovo di gente ricca e famosa? Cos’è, allora, invidia? Se mi fossi chiamato Franco e avessi fatto un selfie con Alessandro, Massimo e Fabrizio, gente qualsiasi in qualsiasi località italiana va bene. Ma visto che mi chiamo Mihajlovic e gioco a calcetto con Andrea Della Valle e Bonolis o sono invitato a cena da Briatore e Vacchi, divento un untore o un irresponsabile".
Ed infine, il serbo ha voluto parlare di alcune stranezze che, è innegabile, fanno parte del coronavirus. "Sul Covid non ci si capisce niente e c’è anche tanta casualità. Ci si perde tra cariche virali e altro. Non saprai mai come e dove ti hanno attaccato il virus. E perché alcuni lo prendono e altri no. Ho dormito con mia moglie tutte le notti, ma lei è risultata negativa. Uno dei miei figli l’ha contratto, come me, gli altri quattro no e sono stati sempre insieme. Il fidanzato di mia figlia è stato contagiato e lei non ha nulla. E allora come si spiega?"
(C)Getty ImagesSinisa Mihajlovic