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Quattro gol e cinque assist in 20 presenze complessive tra Serie A e Champions League. Sono questi i numeri, piuttosto esigui, di Rafa Leao in questo avvio di stagione. Il portoghese del Milan non sta certamente vivendo il suo momento migliore. I tifosi, che fin qui lo hanno sempre supportato nonostante qualche atteggiamento supponente in campo, sabato hanno mostrato tutto il loro disappunto accompagnando l'uscita dal campo con i fischi. Leao, richiamato in panchina da Pioli per lasciare spazio a Chukwueze all'81', è stato beccato dalla "contestazione" dei propri sostenitori davanti agli occhi della leggenda del Diavolo Marco van Basten in tribuna.
Non una bordata di fischi, ma quanto basta per essere uditi da tutto lo stadio fino ad arrivare in panchina: «Credo che fossero fischi di affetto e stima, conoscendo le qualità del giocatore ci si aspettano sempre prestazioni di un certo livello e lo sa anche lui», la lettura di Pioli. Che al numero 10 offre anche un alibi: «Non è certamente nella condizione migliore dopo l’infortunio, ha vinto meno uno contro uno ma ha fatto un buon lavoro per la squadra. Ma comunque può e deve migliorare». Il classe '99 è rimasto ai box per diverse settimane a causa dell'infortunio al bicipite femorale accusato nella trasferta al Via del Mare di Lecce.
I fischi li hanno ascoltati anche i compagni, come Florenzi: «Sono sicuro che Rafa ha le spalle larghe per prendersi i fischi, è forte e dietro di lui ha una squadra pronta a spingerlo e aiutarlo a trasformare questi piccoli fischi in grandi applausi. È il giocatore più forte che abbiamo». Leao è abituato a tutt’altra musica: il rap sparato nelle orecchie prima delle partite o la melodia della Sud «Leao, Leao». Presto, dunque, tocca invertire la rotta.
Getty ImagesRafael Leao, Milan