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Così come nella gara d'andata al Meazza, c'è ancora una volta il graffio di Rafa Leao nel ko del Milan a Rennes. Il portoghese ha firmato il momentaneo 2-2 con un'azione che rappresenta una sorta di manifesto delle qualità del calciatore che, però, anche nella serata francese ha mostrato i propri limiti. Prima di andare in gol, infatti, l'ex Lilla era stato tra i peggiori in campo. Poi, d'improvviso, il colpo del campione che infila uno dietro l'altro gli avversari e deposita la sfera in fondo al sacco.
La rete nel ritorno dei playoff di Europa League rappresenta perfettamente il compendio delle caratteristiche di un ragazzo che, però, deve trovare la giusta continuità per rientrare nel novero dei 4-5 più forti al mondo. Le doti fisiche e tecniche sono alla luce del sole, ma manca ancora quel quid in più per la consacrazione nel gotha. Insomma, il classe '99 rischia di essere come uno splendido fiammifero: un giocatore che brucia intenso per alcuni momenti, poi si spegne. Regala sprazzi di luce intensa mischiati però a lunghi momenti di buio totale. Sempre al centro della manovra di Stefano Pioli, arriva spesso in zona gol ma, complice qualche scelta sbagliata e un cinismo poco affilato, paga i troppi errori negli ultimi metri. In campionato non segna dal 23 settembre, 1-0 al Meazza contro il Verona. Oltre sette mesi, 212 giorni per l'esattezza, un'eternità per uno come lui.
Nonostante tutto, Stefano Pioli al termine del match contro il Rennes ha visto il bicchiere mezzo pieno e ha commentato: «Rafa era felice per il passaggio del turno e per il gol. Il gol per lui è molto importante. Quanto sono contento che abbia segnato dopo aver recuperato palla? Tantissimo. Sono molto contento del suo atteggiamento, è un giocatore forte che deve lavorare e credere in se stesso». Ecco, essere definito un "giocatore forte" può starci quando la carta d'identità dice 24 anni, ma se ti chiami Rafa Leao non puoi che ambire a essere annoverato tra i migliori al mondo della tua generazione. Se ciò non avverrà a stretto giro sarà una sconfitta, in primis per lui.
Getty ImagesRafael Leao, Milan