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È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per il ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan. Non da calciatore, ovviamente, bensì da dirigente. Lo svedese, in realtà, non si è mai allontanato da Milano e Milanello da quando ha appeso gli scarpini al chiodo, è sempre stato vicino al Diavolo, anche nei momenti più difficili, anzi soprattutto. E ora che la squadra di Pioli sta attraversando un periodo complicato è pronto a dare una mano. Seppur in giacca e cravatta, anziché con la pettorina d'allenamento, Zlatan sa come fare la differenza.
Nella serata di lunedì 6 novembre, intorno alle 17.30, il classe '81 ha varcato i cancelli dell'Hotel Portrait, a due passi da Porta Venezia, per incontrare Gerry Cardinale. Stesso luogo ma momenti diversi del primo colloquio, avvenuto per una colazione a poche ore dalla sfida di Champions League tra Milan e Newcastle del 19 settembre. A distanza di oltre un mese, ora i tempi sembrano maturi per un suo ritorno al Milan. Niente dentro o fuori, sia ben inteso, ma le parti continuano i colloqui per capire come andare avanti insieme nel prossimo futuro.
Se all'uscita dall'albergo Ibra ha solo sorriso ai cronisti che gli domandavano dell'incontro con il numero uno di Red Bird, qualche ora dopo ha pubblicato una propria foto su Instagram con la didascalia “tic tac tic tac”, a indicare le lancette dell'orologio che scandiscono il suo ingresso nella governance del Diavolo. Un ritorno al passato per lo svedese, che aveva usato lo stesso escamotage nel gennaio 2021 per aizzare i tifosi, in occasione di un Milan-Juve, in vista del suo rientro dopo un infortunio. Intanto, interpellato al riguardo, il tecnico del Milan Stefano Pioli ha replicato: «Un ritorno di Ibra? Non ci sarebbero problemi».
Ma quale sarebbe il compito che l'ex calciatore andrebbe a ricoprire? A Zlatan piacerebbe un ruolo operativo vicino alla squadra e all'allenatore, con un filo diretto con il trio Furlani-Moncada-D'Ottavio, un punto di riferimento sia per il pianeta Milanello sia per quanto riguarda chi lavora dietro la scrivania a Casa Milan.Da escludere la figura del “brand Ambassador”. Si è invece parlato anche di un ruolo da consigliere personale dello stesso fondatore di RedBird ma, ad oggi, ogni strada è aperta e saranno necessari dei nuovi contatti per arrivare al punto finale di questa trattativa. La fumata bianca è sempre più vicina: Ibra deve ancora attendere prima di essere proclamato “Papa milanista”.
Getty ImagesZlatan Ibrahimovic