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Sembra passata un'era geologica dai festeggiamenti del terzo scudetto, eppure sono trascorsi appena nove mesi. Dall'euforia, che ha portato i tifosi a riversarsi in piazza tra scene di giubilo e goliardia, si è passati in un batter d'occhio alla "depressione" più totale. Sì, perché il Napoli non sta onorando quel tricolore che si trova cucino sul petto delle proprie maglie. Il club partenopeo sta vivendo probabilmente il periodo più complesso degli ultimi anni e dopo aver richiamato in panchina Walter Mazzarri per prendere il posto di Rudi Garcia, Aurelio De Laurentiis ha già salutato il tecnico di San Vincenzo per il secondo cambio in panchina.
Alla vigilia della supersfida del Maradona contro il Barcellona valida per l'andata degli ottavi di finale di Champions League, il numero uno del club ha infatti deciso di esonerare Mazzarri e affidare la guida tecnica della squadra a Francesco Calzona, terzo allenatore del Napoli nella stagione post scudetto. Un personalissimo "ricomincio da tre" per ADL, che con il suo solito tweet ha dato il benvenuto al nuovo allenatore, spiegando così la scelta di affidare la squadra al CT della Slovacchia (manterrà l'incarico) fino al termine della stagione: «Mazzarri è un amico di famiglia ed è sempre doloroso esonerare un amico - ha sottolineato De Laurentiis -. L’ho ringraziato anche per la sua disponibilità nel venirci ad aiutare in un momento di nostra difficoltà, resterà nei nostri cuori. Al Napoli e ai suoi tifosi, però, bisogna riuscire a dare sempre qualcosa in più. Adesso dobbiamo dare spazio e supporto a Francesco Calzona, che ha già lavorato con noi sia nella gestione Sarri sia con Spalletti e che conosce l’ottanta per cento di questo gruppo. Cerchiamo di aiutarlo, iniziando dalla preparazione della sfida contro il Barcellona». Rimanendo in tema, cambia anche il programma della vigilia, con la squadra che si ritroverà agli ordini del nuovo allenatore alle 14 e la conferenza stampa che è stata posticipata alle 19.30.
Sono state ore di grande riflessione per il presidente del Napoli che, dopo il pareggio per 1-1 acciuffato in extremis sabato contro il Genoa, dapprima sembrava intenzionato a mantenere Mazzarri almeno fino alla gara contro i blaugrana, poi nella notte tra domenica e lunedì ha accelerato i tempi per riportare Calzona sotto il Vesuvio. Sì, perché il classe 1968 è stato vice di Sarri per tre anni e poi anche di Spalletti nella prima stagione. Trovata l'intesa con la federazione slovacca per il doppio ruolo, grazie anche all'intercessione di Marek Hamsik, è stato comunicato a Mazzarri l'esonero. Il tecnico di San Vincenzo aveva appena concluso la seduta di allenamento e si era fermato con i tifosi per qualche autografo e selfie fuori da Castel Volturno.
L'allenatore di Vibo Valentia porterà con sé gran parte del suo staff: altri amici come Simone Bonomi (terzino azzurro in C, tattico con Sarri e ora viceallenatore) e soprattutto quel Francesco Sinatti come preparatore atletico, allontanato in estate su richiesta di Garcia e grandissimo rimpianto del presidente. Anche Sinatti avrà un doppio incarico e manterrà il ruolo di preparatore della Nazionale di Spalletti. Calzona sarà chiamato al difficile compito di raddrizzare una stagione fin qui molto deludente. Far meglio di Garcia e Mazzarri - 1,75 e 1,24 la media punti per partita - non sarà poi così complicato. Se lo augurano Aurelio De Laurentiis e i tifosi del Napoli, gli stessi che solo nove mesi fa festeggiavano il terzo scudetto e che ora si trovano a fare i conti con un presenze da film horror.
Getty ImagesFrancesco Calzona, nuovo allenatore Napoli