QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Quel giorno in cui Maradona passò dal Barcellona al Napoli

21 FEBBRAIO
CALCIO/SERIE A

Quell'estate in cui i dirigenti partenopei concretizzarono uno dei migliori colpi della storia

SPORT TODAY

Sono passati quasi trent'anni da una delle operazioni di mercato che cambiò la storia del calcio italiano e del Napoli. Nell'estate del 1984 nel capoluogo campano si trasferì Diego Armando Maradona, uno dei più grandi calciatori di sempre, forse il migliore. Un'operazione folle, inaspettata soprattutto per una squadra che nella stagione precedente si era piazzata in dodicesima posizione, ben lontana dalle aspirazioni del popolo e distante da quello che poco tempo più tardi sarà il suo periodo più glorioso

«Yo quiero irme»

Aveva 23 anni quando Maradona decise di lasciare il Barcellona. «Yo quiero irme» - «voglio andarmene» - disse al suo primo procuratore Jorge Cyterzspiler. I troppi infortuni, la rottura con i dirigenti blaugrana avevano fatto sì che si sviluppasse una situazione invivibile, in cui quello straordinario numero 10 non riusciva a esprimere appieno il suo talento. Gli intermediari Fujca e Minguella si misero subito all'opera. L'obiettivo era trovare il contesto giusto, una società che puntasse senza remore su di lui, un club in cui diventare idolo e vincente.

Che idea!

Tutto nacque da un'idea. Il presidente Ferlaino non poteva accettare un rendimento così deludente dei suoi ragazzi, doveva rialzare il Napoli, portarlo sul tetto d'Italia. Un sondaggio esplorativo fu la prima mossa: capire se ci fossero spiragli, se veramente quel che tutti ritenevano irrealizzabile potesse trasformarsi realtà. E così fu. I partenopei andarono oltre, avviarono una trattativa con gli spagnoli, ottennero anche il sostegno finanziario del Banco di Napoli: convinto dal patron azzurro a riunirsi di domenica per valutare la possibilità. Furono cinquanta giorni infiniti. L'Italia era in fermento, tra tifosi, giornalisti e perfino le istituzioni napoletane vissero per più di un mese e mezzo con ansia ed emozione. Il Pibe de Oro poteva realmente trasferirsi alla corte di Rino Marchesi, tutti erano allettati all'idea: non poteva saltare!

Dal paradiso all'inferno... e viceversa

Eppure i blitz di Ferlaino non sembravano funzionare. Il muro eretto sembrava invalicabile. «Quelli del Barcellona alzavano sempre il prezzo», raccontarono negli anni seguenti i due consiglieri Punzo e Celentano. Si arrivò in questo clima di tensione all'ultimo giorno di calciomercato, stabilito dalla Lega il 30 giugno. Le speranze stavano velocemente facendo posto alla delusione, Juliano - ex capitano e da qualche anno nelle vesti di dirigente - sembrava pronto a cambiare obiettivo, volando a Madrid per assicurarsi Hugo Sanchez del Real. Un altro nome roboante, ma che non portava con sé lo stesso fascino di Diego, non era la stessa cosa. Fu proprio questa la mossa della svolta. Juliano venne fermato dai dirigenti del Barça, la resistenza spagnola era crollata: a poche ore dalla fine Maradona tornava a essere realtà.

La corsa contro il tempo e la follia di Ferlaino

L'orologio, però, scorreva. Saputa la notizia Ferlaino salì sul primo aereo che lo avrebbe portato a Milano, sede dell'ultimo giorno di mercato. Lasciò una busta in portineria con un'indicazione: «Qui dentro c'è il contratto di Maradona». Un falso. Non si trattava che di un foglio bianco, probabilmente una promessa da concretizzare entro la mezzanotte. Risalì sull'areo e si diresse in Spagna: la missione era alle sue battute finali. Le parti trovarono rapidamente l'accordo: 13 miliardi e mezzo di lire (oggi quasi 7 milioni di euro), la volontà del giocatore di trasferirsi facilitò la compilazione dei documenti, avvenuta in fretta e furia. In poche ore la dirigenza napoletana fece ritorno a Milano, corse verso la portineria, lasciò alla guardia giurata una nuova busta dicendo: «Qui dentro c’è il contratto di Maradona». Questa vola per davvero.

Diego Armando Maradona

Getty ImagesStorica esultanza di Diego Maradona

NOTIZIE CORRELATE