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Una prima parola sulla città di Roma, per Mourinho non una discriminante sulla scelta di allenare la squadra capitolina:
"Questa città è stato uno dei motivi nel vedermi qui? Rispondo di no. E' una città importante, ma non sono qua in vacanza o per turismo. Sono qua per lavorare".
Per poi passare ad un grande grazie ai tifosi giallorossi, cercando di ingraziarsi fin da subito una tifoseria storicamente passionare ma davvero complicata da gestire:
"Voglio ringraziare i tifosi. Il mio arrivo a Roma è stato eccezionale. Non ho ancora fatto nulla per meritarmi questo, mi sono sentito subito in debito perché l'accoglienza è stata davvero emozionante. Ringrazio per questo i tifosi, poi anche la Roma per la fiducia. Questa accoglienza mi ha colpito veramente [...] Io non ho parlato con nessun giocatore, assolutamente. Parlo con Tiago, con la proprietà, con i dipendenti del club. Ma mai con i giocatori".
Poi ecco che inizia lo spettacolo dello Special One, con una citazione niente di meno che da Marco Aurelio:
"Sono qui perché sono vicino alla Statua di Marco Aurelio, nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla. Questo ha un significato molto simile a quello che ho sentito quando ho parlato col club. Mi ha colpito quello che vogliono dal club, quello che è il progetto chiaro, il non dimenticare mai il passato fantastico di questo club e il costruire il futuro. Il tempo nel calcio non esiste, ma in questo caso sì ed esiste in un modo fondamentale: la proprietà non vuole successo oggi, ma domani con una situazione sostenibile. La proprietà vuol fare qualcosa con passione e questa è la ragione principale che mi ha portato qui”.
Mourinho è abituato a gestire la pressione dei tifosi e le aspettative di tifoserie intere, ma forse mai come questa volta si troverà di fronte ad una piazza esigente, affamata, invadente e calorosa come quella romanista:
"Ho dovuto già cambiare telefono tre volte per quanto mi chiamano... Scherzi a parte, è fantastico, è incredibile. Per chi ha lavorato in Italia quando vai via questa cosa manca. Ora c'è un lavoro da fare internamente e dentro il club ci dobbiamo concentrare su questo, con tutto il rispetto per i giornalisti. Io quando lavoro non sono troppo simpatico, magari per i giornalisti non sarà un piacere lavorare con me perché io lavoro per difendere il mio club. Questo è fondamentale. All'interno di Trigoria dobbiamo pensare a questo, abbiamo un lavoro da fare e io rispetterò quello dei giornalisti".
Dopo aver eluso ad una domanda prevedibile su Edin Dzeko: "Non rispondo perché non dico quello che faccio all'interno del mio club. Non lo farò mai, non condividerò mai con la stampa ciò che farò all'interno. Se sarà capitano? I giocatori e la società lo devono sapere prima dei giornalisti", Mourinho dedica una parola su die protagonisti di Euro 2020, Bryan Cristante e lo sfortunato Leonardo Spinazzola:
"Siamo felici di averli in una Nazionale che sta facendo molto bene e che abbiano il 50% di possibilità di tornare qui da campioni d'Europa. Sono davvero felice per questa situazione. Una Nazionale piena di talento deve far giocare comunque 11 giocatori, ma vedo che Mancini ha grande fiducia in Cristante perché lo tiene in considerazione. Ha una personalità di squadra fantastica e lo aspetto a braccia aperte. Spinazzola? Mi dispiace, ma ha una gioia di vivere incredibile. E' arrivato a Trigoria infortunato e sembrava non fosse successo niente, era molto positivo. Ovviamente non lo avremo per molto tempo. Vediamo come risolvere, abbiamo Calafiori che è giovane ma abbiamo fiducia sul fatto che sarà un giocatore di prima squadra. Ma detto questo abbiamo bisogno di un terzino sinistro".
Infine, la consueta ed immancabile frecciata nei confronti di nemici immaginari o indiretti; in questo caso, i suoi due ex club inglesi Manchester United e Tottenham:
"Sono una vittima di quello che ho fatto e di come la gente mi guarda. Allo United ho vinto tre titoli, ma per come mi vedono gli altri è stato un disastro. Al Tottenham lo stesso, ho conquistato una finale che non mi hanno fatto giocare, ed è stato anche in quel caso un disastro. Tutti si aspettano tantissimo da me".
Inizio col botto per lo Special One, siamo felici di riaverti finalmente in Italia!.
Getty ImagesJosè Mourinho