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Il calciomercato, se sfruttato bene, è in grado di fare la fortuna di una squadra. Dall’altro lato, però, sebbene si abusi della parola “affare”, bisogna ricordare che esistono situazioni in cui un determinato acquisto non riesce a rendere secondo le aspettative. I motivi possono essere molteplici: l’ambientamento in un nuovo campionato, il poco feeling tattico con l’allenatore e la sfortuna di subire un infortunio pesante sono solo alcuni dei fattori che possono compromettere l’esperienza di un nuovo acquisto, facendola confluire nell’etichetta di “bidone” oppure, più internazionalmente, di “flop”.
DA DE KETELAERE A POGBA
In Serie A è successo molte volte che un nuovo giocatore, arrivato in Italia per una cifra importante, o comunque con grandi aspettative, non sia riuscito a farsi valere. Nell’ultimo anno Charles De Ketelaere è stato sicuramente il nome maggiormente preso di mira. Il belga classe 2001 si è trasferito dal Bruges al Milan nell’estate 2022 per una cifra importante (record per la Jupiler Pro League): 35 milioni di euro. In rossonero però non è riuscito a far vedere di cosa è capace e ha terminato la sua prima stagione in Italia senza segnare un solo gol e collezionando appena un assist in 40 partite giocate. Problemi di ambientamento e forse di pressione, nessun infortunio rilevante per lui, al contrario di quanto avvenuto con Pogba per la Juventus. I bianconeri hanno lasciato andar via Dybala e sono tornati ad affidare il numero 10 della squadra al francese (che l’aveva già indossato nel 2015/2016), ma il bis del “Polpo” è stato un incubo. L’infortunio nel pre-campionato ha completamente rovinato Paul, che in stagione ha collezionato appena dieci presenze, di cui una sola dal primo minuto (venendo sostituito a fine primo tempo proprio per l’ennesimo problema fisico).
RAMSEY, KRASIC ED ESNAIDER: I FLOP JUVE
Rimanendo in tema Juve, nonostante i nove scudetti consecutivi, anche ai bianconeri (in più di un’occasione) è capitato di fare investimenti che poi non hanno fruttato. Ramsey nel 2019 è arrivato a Torino a parametro zero, ma guadagnando qualcosa come 7,5 milioni di euro a stagione. Su di lui c’erano grandi aspettative per quanto fatto vedere all’Arsenal, ma a parte un gol contro l’Inter di lui si ricorda poco o niente, se non il grande numero di infortuni. Un altro dei nomi più recenti per la Vecchia Signora che può rientrare in questo ambito è quello di Federico Bernardeschi, arrivato dalla Fiorentina per 40 milioni di euro nel 2017 con le credenziali di un potenziale crack e trasferitosi in MLS cinque anni dopo senza aver lasciato il segno. Tornando indietro negli anni vengono invece in mente i nomi di Anelka, Diego, Krasic (etichettato come il nuovo Nedved), Elia e Felipe Melo. I tifosi bianconeri più “nostalgici” ricorderanno invece Juan Esnaider. Arrivato per 12 miliardi dal Real Saragozza nel gennaio 1999 per tamponare l’infortunio di Del Piero e con le esperienze al Real e all’Atletico Madrid nel curriculum, l’argentino ha chiuso la stagione con 16 presenze e zero reti prima di tornare nella sua vecchia squadra.
IL MILAN E LA MALEDIZIONE DEL NUMERO 9
Tornando al Milan, nella stagione 2018/2019 è impossibile non citare il nome di Krzysztof Piatek. Arrivato dal Genoa per ben 35 milioni di euro dopo un girone d’andata di altissimo livello, il polacco ha chiuso il campionato alla grande, ma l’anno successivo ecco che è arrivato un inspiegabile calo di rendimento. Cinque gol in 20 partite sono troppo pochi e non all’altezza di quanto fatto vedere prima, come se una sorta di sortilegio si sia abbattuto su di lui. Per molti, si è trattato della “maledizione del numero 9”, quella che si è acuita con l’addio al calcio di Filippo Inzaghi e che in generale ha portato molti centravanti di qualità a fallire in rossonero: Ricardo Oliveira, Fernando Torres, Mattia Destro, Luiz Adriano, André Silva, Gonzalo Higuain e Mario Mandzukic sono solo alcuni esempi. Poi, per fortuna dei tifosi del Milan, ci ha pensato Olivier Giroud a sfatare almeno per il momento questo tabù.
INTER, IL “COBRA” E I SUOI EREDI
E per quanto riguarda l’Inter? Senza andare a scomodare il “Cobra” Darko Pancev, uno dei capostipiti del concetto di “flop”, si può restare sui tempi più recenti con la parabola di Gabigol, fenomeno in Brasile, decisamente meno in Italia. Ben 30 milioni di euro sono stati spesi per il nazionale verdeoro, che in nerazzurro è andato a segno solo una volta contro il Bologna. Nel 2015 a centrocampo è arrivato invece Kondogbia dal Monaco per 35 milioni (strappato al Milan in extremis). Esperienza a dir poco negativa anche per lui, che viene ricordato principalmente per un clamoroso autogol da centrocampo in un’amichevole estiva contro il Chelsea. A gennaio dello stesso anno, in ogni caso, sono arrivati anche Podolski e Shaqiri: il doppio colpo ha mandato in visibilio i tifosi nerazzurri, che però hanno perso tutto l’entusiasmo dopo poche giornate. Un gol a testa e tanti rimpianti.
GLI ALTRI “BIDONI” DELLA SERIE A
Tra questi nomi, è strano leggere quello di una leggenda come Mario Gomez. Eppure, l’esperienza alla Fiorentina del tedesco è stata clamorosamente fallimentare. Arrivato nel 2013, Super Mario ha realizzato solo 14 gol in due anni. Troppo poco per uno come lui. Anche nella Capitale, di giocatori che sembravano utili ma che poi si sono rivelati “flop” ce ne sono stati diversi. Negli ultimi 10 anni la Roma ha accolto giocatori come Stekelenburg, Olsen, Nzonzi, Gonalons, che non hanno mai rispettato le aspettative. I casi che i tifosi ricordano “meglio”, però, sono sicuramente quelli di Iturbe e Schick. Arrivati in giallorosso rispettivamente per 30 e 40 milioni di euro, il paraguaiano ha messo a segno 5 gol in 68 presenze e il ceco si è fermato a 8 reti in 58 partite giocate. Per quanto riguarda la Lazio, invece, impossibile dimenticare i 90 miliardi spesi per Gaizka Mendieta o i 30 per Ivan De La Peña. Ed è altrettanto doveroso annoverare in questo elenco anche i nomi dei vari attaccanti “di riserva” che hanno sfilato per il centro sportivo di Formello negli ultimi anni, tra i quali Helder Postiga, Saha, Cabral, Perea e tanti altri che non sono propriamente ricordati per i loro gol in biancoceleste. Insomma, tanti potenziali affari che si sono trasformati in delusioni per diversi motivi.
Getty ImagesCharles De Ketelaere, Milan