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Sappiamo che alcuni dei partecipanti al CIP hanno vissuto questo mese con un misto di incontrollabile competitività e ansia persistente: per intendersi, dopo quanti minuti dal termine della finale dei Mondiali hai controllato la classifica finale?
Ansia ha una connotazione negativa. Parlerei piuttosto della figata assoluta che è stato questo concorso che ti portava a vivere le partite in funzione del tuo pronostico. Indimenticabile la rabbia e gli insulti alla televisione quando è stato concesso e poi fatto ripetere l’inutilissimo rigore di Lewandowski che mi ha privato di un en plein. Quanto alla classifica voi parlate di minuti, io di decimi di secondo.
Ti aspettavi la tua vittoria?
Ovviamente no. Ma ho un segreto: un grande mister. Mio figlio Alessandro, molto più aggiornato e preparato di me. È suo il merito.
Dicci la verità: hai in un certo momento pensato di poter competere anche per il primo posto assoluto, tra Pro e Classifica Generale?
In un certo momento? Siamo stati in testa ad entrambe le classifiche praticamente dall’inizio e fino alla maledetta finale per il terzo posto. Non dimenticherò mai la delusione.
Qual è stato il tuo pronostico più difficile, quello che hai pensato “questo non entra…”, e invece ti ha portato punti?
Giappone-Croazia 1-1, ottavi di finale.
E invece, quale quello che eri sicuro di prendere e si è rivelato un fallimento?
La finale. Avevo l’1-0 della mia Argentina. Anche col 2-0 avremmo vinto il titolo assoluto.
Che strategia hai utilizzato? Hai preferito inserire i pronostici a sensazione, o ponderando bene le scelte studiando le formazioni?
Sensazione, statistica, formazioni.
“Bisogna saper vincere”, si dice spesso – ma a volte non è necessario: c’è qualcuno il cui flop nella Classifica Pro ti fa godere?
La soddisfazione massima è aver battuto tutti i miei colleghi di Radio24.
E quale risultato altrui, invece, ti auguravi e non si è verificato?
Nessuno. Agonismo estremo.
Che squadra sei stato, se ti immagini come una squadra di questo Mondiale?
La Francia. A un passo dal sogno più grande.
E quale giocatore, invece? Troppo facile rispondere Messi…
Per lo stesso motivo Mbappè.
In vista della prossima edizione: fai una promessa ai tuoi tifosi.
Puntiamo al titolo assoluto.
Carlo Genta