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Magrini sul Tour de France 2023: “Non ha deluso le aspettative”

24 LUGLIO
CICLISMO

Riccardo Magrini a Sport2Day, canale YouTube di OA Sport, commenta il Tour degli italiani: “Abbiamo visto Bettiol e Trentin. Eravamo pochi, ma ci siamo fatti notare. Non abbiamo vinto, ma la maglia di Ciccone ha lenito la ferita”

SPORT TODAY

Il Tour de France 2023 è finito da poche ore, è dunque quindi il momento di tracciare un bilancio su quanto visto nel corso di queste ultime tre settimane di gara. Motivo per il quale Riccardo Magrini, ex-corridore e commentatore tecnico di OA Sport, nel corso di Sport2Day speciale ciclismo, in onda sul canale YouTube di OA Sport, ha tirato le somme di queste ultime settimane.

“È stato un Tour che non ha deluso le aspettative. Era tutto incentrato sul grande duello Vingegaard-Pogacar e così è stato fino a quando il danese a cronometro ha dato una mazzata incredibile, esordisce Magrini”.

Prosegue poi il commentatore tecnico: “Prima della cronometro pensavo che avrebbe vinto Vingegaard, ma di certo non con un distacco così ampio su tutti. Lì è un po’ finita tutta la poesia, perché ricominci la terza settimana dopo il riposo con una botta così ed è difficile andare avanti. Infatti poi è arrivata la mazzata definitiva a Courchevel e lì si è chiuso il Tour per la vittoria”. 

Un parere poi sul vincitore Vingegaard: “Jonas è stato freddissimo, come lo è da tempo anche la sua squadra che ora cercherà di vincere il terzo Grande Giro in questo 2023 dopo Roglic al Giro d’Italia e appunto Vingegaard al Tour. Alla Grande Boucle ha vinto semplicemente il più forte, massacrando una squadra che quest’anno era diventata molto più competitiva rispetto all’anno scorso”. 

Un commento anche sul cedimento di Pogacar: “L’infortunio di Tadej e i tre mesi lontano dalla strada hanno influito molto per lui. Tra l’altro lui ha iniziato molto bene con un terzo posto nella prima tappa dietro ai due Yates. Le prime due settimane le ha rette, ma nella terza è venuto fuori il programma frettoloso che ha fatto per arrivare al Tour de France. Ricordiamo che lui prima del Tour ha corso solo due gare ai campionati sloveni, vincendo sia la cronometro sia la prova in linea con una concorrenza limitata, mentre Vingegaard ha potuto prepararsi meglio con il Giro del Delfinato, che tra l’altro ha vinto”. 

Riccardo Magrini poi si sofferma sul corridore italiano Giulio Ciccone, vincitore della maglia pois:“Questo successo nella classifica degli scalatori è un’iniezione di fiducia per lui per come l’ha vinta. Poi tanti dicono che non ha conquistato una tappa ed è arrivato a 2 ore di distanza in classifica generale, ma questo non vuol dire niente. Lui è stato bravo ad esserci nei momenti giusti e a vincere. C’è da dire anche che lui è stato anche fortunato perché se Felix Gall nella tappa di Courchevel avesse pensato anche ai GPM, oltre alla vittoria, sarebbe potuto essere un avversario più ostico, ma non ci dimentichiamo che Giulio era stato precedentemente sfortunato in questa stagione di massimo rendimento. Lui era infatti partito alla grande, vincendo e convincendo, ma poi il Covid gli ha tolto la possibilità di partecipare al Giro d’Italia. Ha quindi dovuto cambiare programma ed è andato al Tour de France con l’obiettivo di vincere la maglia a pois. Ce l’ha fatta e quindi complimenti a lui”.

Prosegue poi Magrini l’analisi: “Mi è piaciuta molto la tappa in cui Pogacar, dopo aver perso più di 1′ da Vingegaard nel giorno prima, è riuscito a staccare il danese e poi a vincere. È stata una bella reazione, mi è piaciuto come è scattato. Nel complesso comunque il Tour mi è piaciuto tutto, anche per le volate di Philipsen. A parer mio è stato uno dei più bei Tour degli ultimi 10 anni”.  

Allo stesso tempo, però, il Tour ha regalato momenti tristi: “Mi è dispiaciuto per l’abbandono di Cavendish, perché aveva dimostrato di avere gambe ed è stato costretto a ritirarsi per una caduta banale. Questo però gli è valso da parte di Vinokurov e di tutto il suo staff un rinnovo del contratto che era insperato. Lui aveva detto che avrebbe smesso, e invece questo record di Eddy Merckx (per il maggior numero di vittorie in carriera al Tour, ndr) lo proverà a superare l’anno prossimo (per il momento entrambi corridori sono a quota 34 successi, ndr)”. 

Un parere poi sugli italiani presenti in gara: “Si sono fatti valere, non solo con Ciccone. Abbiamo visto Bettiol e Trentin. Eravamo pochi, ma ci siamo fatti notare. Non abbiamo vinto, ma la maglia di Ciccone ha lenito la ferita”. 

In chiusura Magrini parla di Filippo Ganna: “Mi auguro che Filippo riesca a vincere nuovamente la maglia di campione del mondo a cronometro. Non sarà però facile, perché la concorrenza non mancherà. Evenepoel per esempio è uno di quelli che punterà anche alla gara contro il tempo. Credo che se Filippo starà bene non avrà problemi a vincere, ma siccome siamo scaramantici incrociamo le dita e aspettiamo. Io comunque ho grande fiducia”, riporta OA Sport. 

Giulio Ciccone

Getty ImagesGiulio Ciccone

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