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Parigi-Roubaix 2023 - Il pagellone

9 APRILE
CICLISMO

L'edizione numero 120 della Parigi-Roubaix ha premiato uno dei grandi favoriti della vigilia

SPORT TODAY

Parigi-Roubaix 2023 - Il pagellone

Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck): 10 e lode

Primo alla Milano-Sanremo, secondo al Giro delle Fiandre dietro a un certo Tadej Pogačar, primo alla Parigi-Roubaix: nelle corse di un giorno van der Poel è il numero 1.Protagonista dal primo all'ultimo km, l'olandese è stato abilissimo nello sfruttare un incidente meccanico dell'arcirivale van Aert per arrivare da solo nel velodromo più prestigioso del ciclismo mondiale. Futura leggenda?

Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck): 9

Compagno di squadra di Mathieu van der Poel, il ciclista belga ha confermato di non essere solo (e sarebbe già molto) un super velocista: Philipsen ha svolto un gran lavoro per il suo capitano e si è preso anche il lusso di battere van Aert nella volata a due per il secondo posto. Encomiabile.

Wout Van Aert (Jumbo-Visma): 8

Nel 2022 si era arreso solo a Dylan van Baarle, oggi è stato fermato da un problema meccanico quando si avviava a duellare con van der Poel per il successo finale.Il terzo posto non può soddisfare il campione belga ma Wout Wan Aert ha tutto ciò che serve per riscattarsi presto. Molto più bravo che fortunato.

John Degenkolb (Team DSM): 

Vincitore nel 2015 (poche settimane dopo aver trionfato nella Milano-Sanremo), il tedesco cade a pochi km del traguardo mentre era nel gruppetto al comando della corsa: per come stava pedalando, Degenkolb, che alla fine è arrivato settimo a 02' 35'' da van der Poel, avrebbe potuto fare grandi cose, anche concedere il bis. Commovente.

Mads Pedersen (Trek-Segafredo): 8

Sesto alla Milano-Sanremo, terzo al Giro delle Fiandre, quarto nella Parigi-Roubaix: dopo i super campioni, c'è il danese. Costante.

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers): 7,5

Secondo alla Milano-Sanremo, Filippo Ganna aveva saltato il Giro delle Fiandre per puntare tutto sulla Parigi-Roubaix: il sesto posto finale, giunto a coronamento di una gara da protagonista, può andar bene, almeno per ora. L'unico italiano.

Stefan Küng (Groupama-FDJ): 7,5

Terzo nel 2022, quinto quest'anno: lo svizzero, che nelle ultime due edizioni del Giro delle Fiandre si è piazzato quinto e sesto, sul pavé si trova benissimo. Specialista, poco vincente ma specialista.

Max Walscheid (Cofidis): 6,5 

Dodicesimo l'anno scorso, ottavo questa volta: il ventinovenne tedesco quello di domenica è il miglior piazzamento in una Monumento... fa anche rima. Chi si accontenta gode.

Laurenz Rex (Intermarché–Circus–Wanty): 6,5

Il ciclista belga, che ha un nome impegnativo, tiene a lungo il ritmo dei migliori e chiude con un nono posto importante tanto per lui, che ha solo 23 anni, che per la sua squadra. Prospetto interessante.

Christophe Laporte (Jumbo-Visma): 6 

Sesto nel 2021, Christophe Laporte riesce a chiudere in decima posizione un'edizione della Parigi-Roubaix in cui il ciclista francese è stato molto più bravo che fortunato, proprio come il suo capitano van Aert. Resiliente.

Peter Sagan (TotalEnergies): 10 alla carriera

Coinvolto in una caduta, il campionissimo slovacco chiude la sua ultima Parigi-Roubaix in ospedale: auguri sinceri. Obiettivo Parigi 2024 (in mountain bike).

Le caprette della Roubaix: 10 e lode

Per tenere puliti i 29 settori di pavé dell'Inferno del Nord, Les Amis de Paris-Roubaix hanno scelto di affidarsi alla voracità delle capre, che hanno spazzato via da par loro i fili d'erba tra i ciottoli. Utili e contente.

van der Poel

Getty Imagesvan der Poel

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