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Parigi-Roubaix 2023: anche un italiano tra i favoriti

5 APRILE
CICLISMO

In programma nel giorno di Pasqua, la Parigi-Roubaix promette emozioni

MARIO COSCO

Domenica 9 aprile è in programma l'edizione numero 120 della Parigi-Roubaix, una delle corse ciclistiche più importanti dell'anno.Terza Monumento della stagione, la Parigi-Roubaix ha due peculiarità: è l'unica che si corre in territorio francese ed è la sola che si conclude in un velodromo.

Inferno del NordI numerosi tratti in pavé, la micidiale pavimentazione in pietre e ciottoli di porfido che mette a dura prova la resistenza di ciclisti e biciclette, la lunghezza (almeno 250 km) del percorso e le condizioni climatiche spesso avverse fanno della Parigi-Roubaix una gara per duri che sfugge a qualunque canone; l'appellativo di "Inferno del Nord" è perfetto per una competizione nella quale i corridori rischiano di trasformarsi in maschere di fango.

NascitaNata da un'idea di Theodore Vienne e Maurice Perez, due filatori che nel 1895 avevano fatto costruire un velodromo tra le cittadine di Croix e Roubaix, la prima edizione della Parigi-Roubaix si svolse nel 1896 e fu vinta dal tedesco Josef Fischer, che impiegò 9 ore e 17 minuti per completare (alla media di 30,162 km orari) i 280 km del percorso.Da quel momento in poi la Regina delle Classiche si è corsa altre 118 volte perchè tra il 1915 e il 1918, così come tra il 1940 e il 1942 e nel 2020 non è stata disputata.

Curiosità

Detto anche "il Gitano di Eeklo,", il belga Roger De Vlaeminck detiene, insieme al connazionale Tom Boonen, il record di successi (4) alla Parigi-Roubaix.Il più giovane vincitore della Regina delle Classiche è stato il francese Albert Champion, che il 2 aprile del 1899 si aggiudicò la quarta edizione della corsa delle pietre tre giorni prima del 21esimo compleanno.

Il più vecchio vincitore della Parigi-Roubaix è stato il francese Gilbert Duclos-Lassalle, che nel 1993, a 38 anni e 8 mesi, precedette di 8 centimetri Franco Ballerini.Il record di partecipazioni spetta al francese Raymond Poulidor: nonno dei ciclisti olandesi David e Mathieu van der Poel, l"eterno secondo" ha collezionato 18 presenze consecutive, dal 1960 al 1977, arrivando al traguardo 14 volte e vantando come miglior piazzamento il 5° posto nel 1962.Nel 1949 la vittoria fu assegnata ex aequo a Serse Cosmi e André Mahé, ciclista francese che era arrivato primo sul traguardo ma dopo essere entrato nel velodromo da una porta sbagliata.

Italia

I 14 successi italiani sono stati conquistati da 10 corridori diversi con Francesco Moser (3 vittorie consecutive tra il 1978 e il 1980), Maurice Garin (seconda e terza edizione) e il compianto Franco Ballerini (1995 e 1998) capaci di trionfare più di una volta.L'ultimo successo azzurro? Quello colto da Sonny Colbrelli nel 2021.  

Nazioni

I rappresentanti di 12 nazioni hanno vinto almeno una volta la Parigi-Roubaix.Su 119 edizioni, il Belgio ne ha conquistate 57.Seguono: Francia 28, Italia 14, Paesi Bassi 7, Svizzera 4, Australia, Germania e Irlanda 2, Lussemburgo, Svezia, Slovacchia e Ucraina 1.

2022 - Come è andataPiazzando l'allungo decisivo a 18 km dal traguardo, Dylan van Baarle ha centrato, a 29 anni, la vittoria più importante della carriera.I primi inseguitori dell'olandese, che ha chiuso la corsa in 05h 37' 00'', sono arrivati con un ritardo di 1'47'' e nella volata dei battuti Wout Van Aert ha preceduto lo svizzero Stefan Küng, il belga Tom Devriendt e lo sloveno Matej Mohorič.

2023 - Percorso

La Parigi-Roubaix 2023 parte da Compiègne (circa 60 km a nord-est dal centro di Parigi) e arriva al velodromo di Roubaix, città dell'Alta Francia a due passi dal Belgio.Sostanzialmente invariato rispetto alle edizioni più recenti, il percorso della Parigi-Roubaix 2023 è lungo 257 km ed è completamente pianeggiante.A compensare l'assenza di rilievi, però, ci sono la bellezza (per noi che non gareggiamo) di 29 tratti di pavé.

Il pavé

Numerati dal ventinovesimo (che comincia al km 96,3) al primo, che si conclude a poche centinaia di metri dall'ingresso del velodromo di Roubaix, i tratti di pavé sono classificati in base alla difficoltà.Solo 2 settori si meritano le 5 stellette che indicano il massimo grado di complessità.1) Trouée d'Arenberg (settore numero 19 al km 162,4).Lungo 2400 metri, è stato inserito nella corsa a partire dal 1968 e prende il nome dalla foresta che circonda la strada (un tempo usata dai minatori).A rendere particolarmente insidioso questo tratto di pavé sono l'umidità, che lo rende scivoloso anche in condizioni climatiche buone, il selciato "rovinato" e la presenza di lievi pendenze.La Foresta di Arenberg è lontana dal traguardo: per questo si è soliti dire che qui non si vince la Parigi-Roubaix ma la si può perdere.2) Il Carrefour de l'Arbre o Pavé de Luchin (settore numero 4 al km 240,5)Lungo 2100 metri e introdotto nel 1958 è diventato un punto inamovibile dell'Inferno del Nord.Quasi completamente in falsopiano, è diviso in due parti: la prima, più dura, presenta parecchie curve; la seconda è un rettilineo con un pavé più regolare.Attenzione: chi è al comando all'inizio del Carrefour de l'Arbre spesso si gioca la vittoria.

Atleti da seguire

Wout Van Aert (Jumbo-Visma)

Battuto solo da Dylan van Baarle nel 2022, Wout Wan Aert quest'anno è arrivato terzo alla Milano-Sanremo e quarto al Giro delle Fiandre: domenica il campione belga cercherà il secondo successo in una Monumento dopo quello colto nella Milano-Sanremo del 2020.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck)

Primo alla Milano-Sanremo, secondo al Giro delle Fiandre dietro a Tadej Pogačar, che alla Parigi-Roubaix non ci sarà, l'olandese Mathieu van der Poel, che nella Regina delle Classiche vanta un terzo (2021) e un nono (2022) posto, è tra i grandi favoriti.

Mads Pedersen (Trek-Segafredo)

Sesto alla Milano-Sanremo, terzo al Giro delle Fiandre: Mads Pedersen non ha un buon rapporto con l'Inferno del Nord ma il danese, che nel 2019 ha vinto il Mondiale, in questa prima parte di stagione sta volando.

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers)

Secondo alla Milano-Sanremo, Filippo Ganna ha saltato il Giro delle Fiandre per puntare tutto sulla Parigi-Roubaix, gara nella quale finora il ciclista italiano non ha brillato ma che sembra adattarsi bene alle caratteristiche del campione olimpico dell'Inseguimento a squadre.

Dylan van Baarle (Jumbo-Visma)

Vincitore nel 2022, Dylan van Baarle sogna di concedere il bis ma dato che nel frattempo è passato dalla Ineos Grenadiers alla Jumbo-Visma il ciclista olandese domenica come primo compito avrà quello di aiutare Wout Van Aert.

Stefan Küng (Groupama-FDJ)

Terzo nel 2022, Stefan Küng si trova benissimo sul pavé: nelle ultime due edizioni del Giro delle Fiandre, lo svizzero si sia piazzato quinto e sesto.

Matej Mohorič (Bahrain Victorious)

Solo 21esimo al Giro delle Fiandre, Matej Mohorič nell'ultima edizione della Parigi-Roubaix è arrivato quinto: complici le assenze di Tadej Pogačar e Primož Roglič, il vincitore della Milano-Sanremo 2022 domenica sarà lo sloveno di punta.

Tom Pidcock (Ineos Grenadiers)

Al debutto alla Parigi-Roubaix, il britannico Tom Pidcock vincendo la Strade Bianche ha dimostrato (da buon ciclocrossista e mountain biker) di gradire il fondo stradale dissestato.

Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step)

Settimo domenica scorsa al Giro delle Fiandre, gara che il danese aveva vinto nel 2021, Kasper Asgreen cerca il primo acuto alla Parigi-Roubaix.

Christophe Laporte (Jumbo-Visma)

Sesto nel 2021, il francese Christophe Laporte è la terza freccia a disposizione della Jumbo-Visma, super squadrone a caccia del primo successo stagionale in una Monumento.

Yves Lampaert (Soudal Quick-Step)

La Parigi-Roubaix è la Monumento preferita di Yves Lampaert, ciclista belga che nella Regina delle Classiche si è piazzato quattro volte tra i primi dieci.

John Degenkolb (Team DSM)

Vincitore nel 2015 tanto della Milano-Sanremo che della Parigi-Roubaix, il tedesco John Degenkolb sa come si doma l'Inferno del Nord.

Nils Pollit (Bora-Hansgrohe)

Settimo nel 2018 e secondo nel 2019, il tedesco Nils Pollit ha il fisico giusto per il pavé.

Greg Van Avermaet (AG2R Citroën)

Vincitore nel 2017 e quattro volte top ten, il belga Greg Van Avermaet nell'Inferno del Nord si esalta.

Jasper Stuyven (Trek-Segafredo)

Settimo nel 2022, il belga Jasper Stuyven ha chiuso tre volte la Parigi-Roubaix tra i primi 10.

Peter Sagan (TotalEnergies)

All'ultima stagione da professionista, il campionissimo slovacco la Regina delle Classiche l'ha vinta nel 2018.

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Matej Mohoric

Getty ImagesMatej Mohoric

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