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Curiosità
Quella di oggi è stata la cronometro numero 212 nella storia del Tour de France; la prima si corse nel 1934.
Il 18 luglio del 1914 nasceva il grandissimo Gino Bartali, vincitore di due Tour de France e di 12 tappe (tre delle quali conquistate nel giorno del suo compleanno) alla Grande Boucle.
Il 18 luglio del 1995, lungo la discesa del Col de Portet-d'Aspet, ci lasciava Fabio Casartelli, che stava disputando quel Tour de France da campione olimpico.
Sia Passy che Comblou hanno ospitato oggi per la prima volta la Grande Boucle ma la Côte de Domancy faceva parte del percorso del Mondiale del 1980, considerato uno dei più duri di sempre e vinto da Bernard Hinault davanti a Gianbattista Baronchelli.
Nelle prime 15 frazioni di questo Tour de France si sono imposti corridori di dieci nazioni diverse: Gran Bretagna, Francia, Belgio, Australia, Slovenia, Danimarca, Canada, Spagna, Polonia e Paesi Bassi
I voti
Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): 10 e lode non bastaProtagonista di una cronometro leggendaria, il danese rifila 1'38" a Tadej Pogačar (non a Pinco Pallino): il bis è a un passo.
Tadej Pogačar (UAE Emirates): 10Non ci fosse lo sloveno, la lotta per il successo finale sarebbe noiosa come una coda in autostrada: grazie Tadej.
Wout van Aert (Jumbo-Visma): 9Primo dei terrestri, il belga arriva terzo a 2'51" da Vingegaard.
Adam Yates (UAE Emirates): 7A dispetto del settimo posto, l'inglese strappa la terza posizione in classifica allo spagnolo Rodríguez: brodino per la UAE.
Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers): 6Lo spagnolo chiude solo dodicesimo e scivola al quarto posto in classifica.
Jai Hindley (Bora-Hansgrohe): 5Ventiquattresimo al traguardo, l'australiano conserva la quinta posizione in classifica ma dice praticamente addio al podio.
Rémi Cavagna (Soudal Quick-Step): 7
Il campione nazionale francese a cronometro rimane a lungo in vetta alla classifica: poi, però, arrivano i fenomeni e retrocede in sesta posizione.
Giulio Ciccone (Lidl-Trek): 10L'abruzzese va alla grande sul GPM e conserva la maglia a pois: bene così!
Getty ImagesJonas Vingegaard e Wout Van Aert