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Tour de France: il pagellone finale
L'edizione numero 111 della Grande Boucle ha trasformato un campione sloveno in leggenda
Il pagellone finale
Tadej Pogačar: 10 e lode e lode e lode e lode...
Sei successi di tappa (come al Giro) e un dominio a tratti o, meglio, quasi sempre imbarazzante.
Al terzo trionfo al Tour de France, lo sloveno, che detta legge sulle salite di ogni tipo e nelle corse contro il tempo, diventa l'ottavo ciclista a vincere Giro e Tour nella stessa stagione.
Hors Catégorie
Jonas Vingegaard: 10
In qualche momento sembra forse quasi poter (si capisce che abbiamo dei dubbi?) insidiare Pogačar, al quale riesce a strappare una tappa.
Tutto questo dopo aver rischiato di chiudere la carriera - o peggio - in terra basca all'inizio di aprile.
L'altro alieno
Biniam Girmay: 10
Tre volate vincenti e la maglia verde in bacheca: cosa ha fatto l'eritreo?
Razzo
Richard Carapaz: 10
Vince una tappa e la maglia a pois; il tutto dopo essere diventato il primo ecuadoriano a indossare la maglia gialla: super!
Bravo e simpatico
Mark Cavendish: 35
Da qualche tempo correva solo per centrare la 35esima vittoria al Tour de France e staccare Eddy Merckx (non Pinco Pallino) nella classifica dei vincitori di tappe di ogni tempo.
Missione compiuta (a Saint Vulbas).
Remco Evenepoel: 9.5
Terzo a Nizza e nella generale, vince la prima cronometro e si porta a casa la maglia bianca di miglior giovane.
Fenomeno
Jasper Philipsen: 9.5
Tre successi come Girmay ma meno punti complessivi: grande lo stesso.
Certezza
João Almeida: 9
Quarto in classifica, è più di una spalla per Pogačar.
Primo tra gli umani
Mikel Landa: 8.5
Chiudere al quinto posto un Tour con Pogačar, Vingegaard ed Evenepoel vale come un podio.
Sempre presente
Adam Yates: 8.5
Sesto nella generale, è l'amico più fidato del più forte di tutti.
Patroclo
Matteo Jorgenson: 8
Ottavo nella generale e terzo tra i giovani, lo statunitense non vince la tappa di Isola 2000 solo perché tra gli iscritti c'è un extraterrestre sloveno.
Sorprendente
Carlos Rodríguez Cano: 6
Settimo nella classifica generale, secondo dietro a Evenepoel in quella dei giovani: lo spagnolo c'è sempre ma gli manca l'acuto.
Calante
Giulio Ciccone: 6
Se ogni tanto in classifica si intravvede la bandiera italiana, il merito è suo.
Esce dalla top ten all'ultima curva: peccato.
Sufficiente
Primož Roglič: 5
Cambia squadra per vincere il Tour e poi si fa sorprendere da una caduta evitabile (stando un po' più avanti).
Rimandato alla Vuelta
Italiani: 5 e 10
Il primo voto è la media tra quello di Ciccone e degli altri pochi azzurri presenti alla Grande Boucle.
Il 10 è per i tifosi delle tappe corse nel Belpaese.
Giuria e "tifoso": 0
Multare un ciclista che si ferma a salutare i parenti così come tirare delle patatine in faccia ai corridori sono idiozie.
Firenze e Nizza: 10
La prima si dimostra all'altezza (qualcuno aveva dubbi?) della Grande Départ.
La seconda sfrutta le Olimpiadi per accogliere la prima ultima tappa non parigina della storia.
Getty ImagesTadej Pogačar