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Tour de France: il pagellone finale

21 LUGLIO
CICLISMO/TOUR DE FRANCE

L'edizione numero 111 della Grande Boucle ha trasformato un campione sloveno in leggenda

SPORT TODAY

Tour de France: il pagellone finale

L'edizione numero 111 della Grande Boucle ha trasformato un campione sloveno in leggenda

Il pagellone finale

Tadej Pogačar: 10 e lode e lode e lode e lode...

Sei successi di tappa (come al Giro) e un dominio a tratti o, meglio, quasi sempre imbarazzante.

Al terzo trionfo al Tour de France, lo sloveno, che detta legge sulle salite di ogni tipo e nelle corse contro il tempo, diventa l'ottavo ciclista a vincere Giro e Tour nella stessa stagione.

Hors Catégorie

Jonas Vingegaard: 10

In qualche momento sembra forse quasi poter (si capisce che abbiamo dei dubbi?) insidiare Pogačar, al quale riesce a strappare una tappa.

Tutto questo dopo aver rischiato di chiudere la carriera - o peggio - in terra basca all'inizio di aprile.

L'altro alieno

Biniam Girmay: 10

Tre volate vincenti e la maglia verde in bacheca: cosa ha fatto l'eritreo?

Razzo

Richard Carapaz: 10

Vince una tappa e la maglia a pois; il tutto dopo essere diventato il primo ecuadoriano a indossare la maglia gialla: super!

Bravo e simpatico

Mark Cavendish: 35

Da qualche tempo correva solo per centrare la 35esima vittoria al Tour de France e staccare Eddy Merckx (non Pinco Pallino) nella classifica dei vincitori di tappe di ogni tempo.

Missione compiuta (a Saint Vulbas).

Remco Evenepoel: 9.5

Terzo a Nizza e nella generale, vince la prima cronometro e si porta a casa la maglia bianca di miglior giovane.

Fenomeno

Jasper Philipsen: 9.5

Tre successi come Girmay ma meno punti complessivi: grande lo stesso.

Certezza

João Almeida: 9

Quarto in classifica, è più di una spalla per Pogačar.

Primo tra gli umani

Mikel Landa: 8.5

Chiudere al quinto posto un Tour con Pogačar, Vingegaard ed Evenepoel vale come un podio.

Sempre presente

Adam Yates: 8.5

Sesto nella generale, è l'amico più fidato del più forte di tutti.

Patroclo

Matteo Jorgenson: 8

Ottavo nella generale e terzo tra i giovani, lo statunitense non vince la tappa di Isola 2000 solo perché tra gli iscritti c'è un extraterrestre sloveno.

Sorprendente

Carlos Rodríguez Cano: 6

Settimo nella classifica generale, secondo dietro a Evenepoel in quella dei giovani: lo spagnolo c'è sempre ma gli manca l'acuto. 

Calante 

Giulio Ciccone: 6

Se ogni tanto in classifica si intravvede la bandiera italiana, il merito è suo.

Esce dalla top ten all'ultima curva: peccato.

Sufficiente

Primož Roglič: 5

Cambia squadra per vincere il Tour e poi si fa sorprendere da una caduta evitabile (stando un po' più avanti).

Rimandato alla Vuelta

Italiani: 5 e 10

Il primo voto è la media tra quello di Ciccone e degli altri pochi azzurri presenti alla Grande Boucle.

Il 10 è per i tifosi delle tappe corse nel Belpaese.

Giuria e "tifoso": 0

Multare un ciclista che si ferma a salutare i parenti così come tirare delle patatine in faccia ai corridori sono idiozie.

Firenze e Nizza: 10

La prima si dimostra all'altezza (qualcuno aveva dubbi?) della Grande Départ.

La seconda sfrutta le Olimpiadi per accogliere la prima ultima tappa non parigina della storia.

Tadej Pogačar

Getty ImagesTadej Pogačar

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