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David Coulthard ha regalato alla Red Bull il primo podio della sua storia, era il 2006 e si correva a Montecarlo.
Il pilota scozzese, che da parecchie stagioni commenta la F1, ha conquistato con la Casa anglo - austriaca l'ultimo terzo posto della sua lunga carriera (Canada 2008), che lo ha visto vice - iridato 2001 alle spalle di Schumacher: "Se potessi correre, sceglierei ovviamente la Red Bull, è la monoposto più affidabile e più veloce; ma avrei un compagno di team come Max.." spiega scherzosamente a 'La Gazzetta dello Sport'.
In apparenza la Red Bull è inattaccabile: "Il livello della squadra è straordinario, specie per la maniera in cui ha interpretato il regolamento; Verstappen ha la sicurezza del Campione del Mondo e molta concretezza, ma nulla è garantito; a Zeltweg Charles Leclerc ha chiuso a 48 millesimi e, se gli aggiornamenti continueranno a funzionare, la Ferrari sarà competitiva, a patto trovi la giusta continuità. Questo avrà un impatto sul resto del campionato. Non saranno i record a definire la grandezza di Max: lui, come Hamilton, Senna e Schumacher, vive su un altro pianeta, è eccezionale; Checo rimarrà in Red Bull, anche se Daniel Ricciardo scalpita, se tornerà quello di inizio campionato, quando firmava Pole e vittorie".
L'importanza di una Ferrari che lotti per il successo intreccia storia e business: "Dopo l'anno scorso, era lecito attendersi una Ferrari migliore; speriamo faccia meglio, perché tutti vogliamo il marchio più importante del lotto in lizza per le vittorie. I piloti sono eccellenti e non guasta il fatto che siano ragazzi abili a comunicare; sta a Frederic imprimere un cambio di marcia sul piano della mentalità. Fino all'Austria c'è stato spesso nervosisimo, ne risenti al momento di prendere le decisioni. La questione principale non è la macchina, ma il clima all'interno di un Team".
In griglia c'è maggiore battaglia adesso che quando era lui in pista: "In F2 e F3, dove tutti hanno la medesima vettura, tra i vari Team c'è sempre una differenza; anche se le prestazioni di avvicineranno, non significa che avremo sempre vincitori diversi. Già ora le squadre meno forti hanno distanza minore rispetto alle prime, se paragonate ai miei tempi: c'è però sempre la chance di migliorare equilibrio e incertezza"
Getty ImagesEx McLaren e Williams