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Il corsivo di Gianluca Gasparini su 'La Gazzetta dello Sport' prova ad andare oltre ai numeri e alle dimostrazioni di forza di Max Verstappen (13 successi su 16 prove, il terzo alloro iridato a portata di mano in Qatar) e Red Bull (il sesto titolo Costruttori è stato alzato al cielo di Suzuka): "Il Mondiale voleva la risposta dalla Red Bull, l'ha ricevuta; Suzuka ha visto Verstappen dominare l'intero fine settimana e la Scuderia anglo-austriaca, definita dal campione olandese un''astronave' concludere il discorso relativo alle marche con sei gare di anticipo. E' un traguardo impressionante, se si considera il contributo modesto di Sergio Perez: il pilota messicano non si leva dalle spalle il momento no, ieri non ha messo punti nel suo carniere".
Lo strapotere di Suzuka alimenta paradossalmente il rimpianto per la stagione perfetta, causa Singapore: "Mai come nel 2023 in corso una Scuderia avrebbe potuto completare tutte le corse vincitrice; a Marina Bay la magia si è spezzata e non è facile capire cosa sia successo a Singapore, perché il Giappone ha smentito, o quanto meno ridimensionato, le ipotesi sull'impatto delle aggiornate direttive tecniche su ali o fondo. E' perdita marginale che si ripresenterà su traccianti diversi da Suzuka, perfetto per le caratteristiche della vettura disegnata da Newey: curve veloci in appoggio a valorizzare l'aerodinamica della RB19. E' una delle piste su cui si misura di recente il valore di una monoposto: nelle 'esse' del primo settore Max rifilava sabato 581 millesimi di distacco a Oscar Piastri in qualifica, sulla falsariga di Montmelò".
C'è infine uno sguardo sul finale di stagione, e non solo: "Suzuka rappresenta quindi il massimo per la Red Bull, ma ciò non significa che non possa capitare un flop stile Singapore di qua a fine anno; in un paio di gare Max faticherà di più, chi ne potrà approfittare? Difficile puntare nettamente su Mercedes, Ferrari, o McLaren, ma il Team di Andrea Stella è quello cresciuto di più: Norris colleziona seconde piazze e Piastri è salito sul podio in Giappone per la prima volta. Le intuizioni tecniche non sono quindi esclusiva di Newey: c'è una ragionevole speranza per tutti, anche se una rondine non fa primavera".
Getty Imagesnorris, piastri