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Eddie Irvine, nonostante solo 4 successi, è stato tra i piloti più apprezzati della sua generazione per la guida arrembante e la schiettezza comunicativa: le stagioni al fianco di Michael Schumacher, che ha 'rischiato' di anticipare come iridato Ferrari battagliando nel 1999 con Mika Hakkinen, permettono all'irlandese di stilare un paragone tra il campione tedesco e l'attuale 'cannibale', Max Verstappen.
"Inizialmente era velocissimo, ma commetteva troppi sbagli, adesso padroneggia tutto; è come Michael, operano a un livello estremo, con un piccolissimo margine di errore, e la Red Bull è incredibile. Tra lui e Perez c'è però un mondo: fa quello che vuole dopo aver vinto due titoli, non ha più pressione. Quando ero a Maranello qualcuno diceva che favorivano Michael, ma era una cavolata: faceva la differenza il talento, il suo era enorme. Rispetto al passato sa aspettare il momento migliore per fare le mosse giuste, è meno aggressivo" puntualizza a 'La Gazzetta dello Sport'.
Non c'è però un metro di paragone numerico, viste le differenze tra le ere: "Ci sono più gare in calendario, il punteggio è differente: in passato era più difficile vincere, le monoposto si rompevano spesso; ora i piloti lavorano duro e le vetture sono pesanti, le nostre F1 sarebbero kart..".
La Ferrari targata Vasseur ha bisogno di tempo: "Non mi aspettavo una Ferrari vincente, quando cambi la strutture devi immaginare che ci voglia tempo; è come un albero che vuoi più forte e più grosso, una volta tagliato, e così ci vorranno 2-3 anni affinché torni al vertice. Come piloti formano una coppia ottima, migliore di quella Red Bull: è normale che si lamentino, i piloti vogliono vincere; è giusto dicano dove la macchina ha problemi, Leclerc è velocissimo in qualifica, se commette qualche errore la domenica è perché cerca il limite. Hamilton in Ferrari sarebbe visto come un mercenario, avrebbe dovuto ritirarsi dopo aver perso il titolo 2021 in un modo crudele: ama correre e per questo battaglia con ragazzi giovani, ma un grande talento non basta sempre. Amo Norris: atteggiamento, prestazioni, velocità e come risponde alle domande dei giornalisti".
Al 'Circus' odierno manca un pizzico di tradizione: "La F1 lavora bene, avrei ridotto ancora di più il budget cap: Liberty Media ha assunto Brawn e Domenicali, che hanno esperienza in questo mondo, ma vorrei meno GP e più tradizionali, quando vedevi una curva e riconoscevi un circuito. Sono per il tennis a Wimbledon e per il golf ad Augusta, sono cresciuto con Brands Hatch, Monza e il vecchio Hockenheim. La F1 più bella è stata dalla metà degli anni 80, con Ron Dennis che mise contro Senna e Prost, all'epopea di Michael: di questi anni ci ricorderemo solo la battaglia tra Lewis e Max. Il mio ricordo più bello? L'esordio a Suzuka nel 1993: feci numeri speciali, sorpassai all'esterno Michael e Damon Hill, lì e a Monaco andavo forte, piste senza lunghi rettilinei in cui servivano ingressi in curva e ritmo".
Getty ImagesAi tempi della Ferrari