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Zandvoort, dove fa tappa oggi il Mondiale F1, suscita ricordi agrodolci in René Arnoux, scattato tre volte dalla Pole Position con la Renault: se Max Verstappen può centrare oggi il filotto sulla pista di casa, il pilota transalpino ha mancato la zampata nel 1979, nel 1980 e nel 1982: "In una di quelle gare ad Amsterdam chiamarono col mio nome un'orchidea".
Arnoux firmò nel 1983, dopo essersi qualificato in decima piazza, l'ultima sua vittoria proprio sulle dune del mare del Nord, ultimo trionfo del 'Cavallino Rampante' nei Paesi Bassi: "I record sono fatti per essere superati, con la monoposto che ha Max mi batterà. Le vittorie sono tutte belle, non so se sia stata la mia più bella: la Ferrari 126 C3 andava bene, Piquet e Prost si son toccati, ma li avrei ripresi e avrei tagliato il traguardo per primo. Quell'anno ho perso il titolo a Detroit per un problema di saldatura della centralina elettronica, avevo 40" di vantaggio, è stata la sberla più dolorosa; non serve ripensarci, servirebbero calci nel didietro al meccanico responsabile..".
L'attuale Rossa lo destabilizza: "La Ferrari non riesce a fare progressi: la McLaren c'è riuscita, Norris è il mio pilota preferito; è veloce, ha talento per il giro secco e per la gara. E' l'unico simpatico, somiglia a me.. Se avessi una squadra, lo prenderei subito: se fossi il Team Principal della Ferrari direi a Leclerc che vale i vari Hamilton e Verstappen, ma più che caricare il mio pilota cercherei di non farmi vedere piangere. Sainz ha commesso qualche errorino, ma va capito: con una macchina non competitiva spingi al limite.. La situazione è difficile, Vasseur deve solo lavorare e lavorare: quando Leclerc dice che aspetta il 2026 per essere competitivi ripeto, viene da piangere".
Getty ImagesEx pilota Ferrari