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Dopo 21 anni di Motomondiale, di cui 15 nella Motogp, Andrea Dovizioso conosce piuttosto bene il circus che lo circonda. Nella sua carriera ha cambiato tre marchi, tra Honda, Yamaha e Ducati e adesso, dopo l'addio di Valentino Rossi, all'età di 36 anni risulta essere il pilota più anziano di tutta la griglia.
Lo scorso settembre il "Dovi" è tornato in sella alla M1, ma i risultati non sono esaltanti: il suo stile di guida non trova feeling con le caratteristiche del prototipo di Iwata e nulla può fare per cambiare il Dna personale o della moto. Per Andrea tra l'altro l'ultima vittoria risale al GP d’Austria 2020 con la Ducati Desmosedici GP, tanto, troppo tempo fa, cosa che sta facendo riflettere il forlivese in chiave futuro.
Oltre alla scarsa confidenza con la moto, Dovizioso sembra anche pagare la dinamica di un Mondiale sempre più difficile da affrontare e al limite. Non esistono più tracciati favorevoli ad un marchio: l’aerodinamica, l’elettronica, le caratteristiche delle gomme Michelin rendono tutto più incerto. “Da un po' di tempo a questa aprte sembra essere cambiato tutto. Non ci sono più gli anni in cui arrivavi su un tracciato e sapevi che sarebbe andato forte o meglio uno rispetto ad un altro. Non succede più“, ha spiegato a Speedweek.com. “Sono sempre gli stessi piloti ad essere forti, quelli che fanno la differenza con la propria moto rispetto ai compagni di marca. Nella MotoGP di oggi chi riesce a spingere al limite la propria moto fa la differenza“.
Da un po' di tempo, non esiste più la moto ideale o il pilota vincente: quello che oggi fa davvero la differenza è il duo moto-pilota divenuto inscindibile. Ormai la MotoGP diviene sempre più ingegneristica, come dimostra l’arrivo dell’ex tecnico F1 Luca Marmorini nella formazione di Iwata, o di Massimo Rivola passato da Ferrari ad Aprilia nel 2019.“Questa è la direzione presa dalla MotoGP, da anni“, ha concluso il ‘Dovi’. “La MotoGP è cambiata molto negli ultimi anni ed è diventata molto più ingegneristica. Ecco perché oggi servono più che in passato, ingegneri di questo calibro: che piaccia o no, oggi è così
getty imagesAndrea Dovizioso