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"All'inizio - prosegue - mio papà Pietro mi ha appoggiato e aiutato facendo anche da meccanico, eravamo soltanto noi due, ma non avevamo idea. Partivamo con una conoscenza meccanica pari a zero. Avevamo una Honda Nsr 125 per la Sport Production alla quale abbiamo tolto fari, frecce, specchietti, cavalletto, ma nulla più. Eppure andavo forte, così mi ha notato l'Aprilia e anche un meccanico ha detto a mio papà che potevo fare bene e ho vinto 6 gare su 7".
Una grande carriera quella di Biaggi, che però ha un rimpianto: "Se c'è qualcosa che cambierei nella mia vita da pilota? Non sono mai riuscito a godermi del tutto le mie vittorie, i momenti. Mi limitavo ad un 80-85% senza mai lasciarmi andare al massimo, in modo totale. Vincevo, ma pensavo già a cosa fare per vincere la prossima gara, conquistavo un titolo e ero già impegnato nel campionato successivo. Ecco, avrei dovuto lasciarmi andare un po' di più. Ma era anche una conseguenza del mio fare tutto da solo senza manager e aiuti simili".
Infine, Biaggi ha concluso parlando della rivalità con Valentino Rossi, ammettendo: "Siamo stati due cretini a farci la guerra tramite stampa anziché chiarirci a quattrocchi".
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