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La situazione in casa Honda, in questo inizio di Motomondiale 2021, è davvero disastrosa. Pol Espargarò e Marc Marquez sono lontani dal vertice, pur concedendo al campione le attenuanti per il lento recupero dal suo infortunio. Non vanno meglio nemmeno le moto affidate a Lucio Cecchinello, con Nakagami e Alex Marquez ugualmente poco competitivi.
Emblematico, in questo senso, il commento di Pol Espargarò, che a modo suo ha aperto una nuova era in casa Honda, soprattutto se rapportato con il Palmares e la storia del marchio nipponico. Queste le sue parole dopo le qualifiche di Barcellona:
"Abbiamo bisogno delle concessioni altrimenti l’anno prossimo i cinque giorni di test non saranno sufficienti per uscire da dove siamo".
Le concessioni, dunque. Ma cosa sono queste concessioni in Motogp?
Di fatto, la differenza principale tra i costruttori che le usano e quelli che non lo usano è il numero di motori e il loro sviluppo durante la stagione. Coloro che non si qualificano hanno sette motori per pilota a stagione, tutti identici, che sono sigillati nel primo Gran Premio dell’anno e non possono variare. Coloro che li hanno già abbandonati o non li hanno mai avuti, d'altra parte, possono utilizzare fino a nove motori all'anno (in un campionato del mondo con un minimo di 19 gare), e tutti possono essere diversi ed essere sviluppati durante la stagione. Un altro vantaggio è che i team con concessioni sono liberi di effettuare test privati con i loro piloti e collaudatori di fabbrica, mentre i produttori senza concessioni possono fare solo test ufficiali della MotoGP.
Di conseguenza, se in questa stagione Honda non riuscirà ad andare a podio potrà godere di vantaggi di sviluppo considerevoli, che potrebbero permetterle di tornare al TOP. Per fare un esempio, alcune delle squadre che utilizzano queste concessioni sono KTM, Aprilia e Suzuki. Soprattutto l'ultima, abbiamo ben visto quanto la moto sia migliorata nel corso degli ultimi 3 Mondiali.
Come riporta Motorsport.com, durante il 2020 e il 2021, a causa del congelamento dei motori, la FIM non ha permesso ingressi nel club dei team con concessioni, ma la porta si apre per il 2022 e arriva proprio nel momento in cui HRC sta attraversando il suo periodo peggiore.
D'altro canto, il Cabroncito Marc Marquez spera ancora di pooterne fare a meno, dunque di acchiappare almeno un piazzamento in questo 2021. Come riporta la Gazzetta dello Sport: "la situazione è esplosiva: ai box si è rivisto Shinichi Kokubu, direttore tecnico ai tempi dell’addio di Shuhei Nakamoto e poi di Livio Suppo, prima di essere esiliato in Superbike per far posto a Takeo Yokohama. Il suo compito? Fare rapporto ai vertici HRC in Giappone".
Getty ImagesMarc Marquez