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Ai microfoni di Speedweek, l'ex campione del mondo con la Ducati Casey Stoner ha parlato della difficile situazione delle scuderie giapponesi: “Non credo che Honda e Yamaha siano colpevoli della situazione attuale. Piuttosto, penso che le regole siano state cambiate per aiutare i produttori europei con la loro aerodinamica. Qualche anno fa si decise addirittura di vietare tutti gli aiuti aerodinamici, ma poi questo piano è stato improvvisamente ribaltato. Ecco perché la Suzuki ha lasciato la MotoGP e temo che lasceranno anche Honda e Yamaha. Perché quello che abbiamo adesso non è quello su cui si erano impegnati. Le moto ora sono vetture di Formula 1 su due ruote… Qualche anno fa si diceva che dovesse andare in una direzione diversa, ma ora è cambiato all’improvviso“.
“È difficile dire cosa stia succedendo nella mente dei vertici dei produttori giapponesi, non ho parlato con loro personalmente - ha continuato Stoner -. Ma stanno faticando e forse non vogliono seguire questo sviluppo. Secondo me non dovrebbero esserci tutte queste alette e roba del genere“.
Per Stoner c'è un rischio appiattimento in MotoGP: “Ogni moto ha bisogno dei punti di forza e di debolezza in modo che la concorrenza sia equilibrata. Ma attualmente tutti si limitano a copiare il meglio, e quindi tutti si stanno evolvendo seguendo la stessa direzione. Per quanto possa amare le corse, questo sviluppo mi delude. C’è troppa elettronica, più che in Formula 1, e questa cosa deve finire. Bisogna mettere fine a tutte le str…ate: basta con le ali, basta con l’holeshot, con il controllo anti-impennata e il controllo di trazione deve essere ridotto al minimo. I costi devono calare e gli standard devono durare dieci anni in modo che i costruttori con le prestazioni peggiori possano recuperare il gap”.
Stoner ha anche ammesso di non guardare più la MotoGP: “Il fatto che metà della griglia detta cosa succede in pista [riferimento a Ducati, ndr] non è giusto, e un mondiale non dovrebbe essere così. Io eliminerei tutto, basta una regola che vieti tutto e che sia scritta in modo che nessuno possa aggirarla”.
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