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I migliori discorsi di accettazione nella storia degli Oscar

21 FEBBRAIO
Non solo Sport/Oscar

Tra i momenti più coinvolgenti della notte degli Oscar ci sono senza dubbio i ringraziamenti

SPORT TODAY

I migliori discorsi di accettazione nella storia degli Oscar

Tra i momenti più coinvolgenti della notte degli Oscar ci sono senza dubbio i ringraziamenti

Tra i momenti più attesi della notte degli Oscar ci sono i ringraziamenti dei premiati: spesso toccanti e molto profondi, i discorsi di accettazione della statuetta regalano emozioni paragonabili a quelle della proclamazione dei vincitori.

Anzi, considerando che spesso i vincitori sono scontati, quei pochi minuti in cui i premiati si abbandonano ai loro sentimenti, lanciano proclami (anche di natura sociale o politica) o si lasciano andare a esplosioni irrefrenabili di entusiasmo sono quelli che più rimangono impressi nella memoria degli spettatori.

Ecco alcuni dei discorsi di ringraziamento più belli di sempre.

Charlie Chaplin - Oscar onorario (1972)

In occasione della consegna del suo secondo Oscar onorario, Charlie Chaplin, rientrato negli Stati Uniti dopo quasi due decadi di esilio in Europa, riceve una standing ovation di 12 minuti e, visibilmente commosso, ringrazia così: «Le parole mi sembrano così futili in questo momento. Posso solo dire grazie per questo onore e per avermi invitato qui, voi splendide e dolci persone. Grazie».

Marlon Brando - Miglior attore per Il Padrino (1973)

Alla sesta nomination in carriera, Marlon Brando decide di boicottare la cerimonia e manda a ritirare il premio al suo posto Sacheen Littlefeather, giovanissima nativa americana che pronuncia un discorso di cui ancora oggi si parla.

«Marlon Brando mi ha chiesto di comunicarvi che non può accettare questo premio per un motivo molto semplice: il modo in cui gli Indiani d'America sono trattati oggi dall'industria cinematografica e televisiva»

Joe Pesci - Miglior attore non protagonista per Quei bravi ragazzi (1991)

L'attore italoamericano sale sul palco con l'aria di chi sta per fare un discorso epocale e poi esclama: «È un mio privilegio, grazie».

Essenziale.

Cuba Gooding Jr – Miglior attore non protagonista per Jerry Maguire (1997)

L'attore newyorkese ringrazia con uno discorso tra i più celebri, spontanei e travolgenti di sempre, ripetendo tredici volte la frase «I love you!»

Robin Williams - Miglior attore non protagonista per Will Hunting - Genio Ribelle (1998)

L'indimenticabile prof. John Keating de L'attimo fuggente, prima afferma «Questa è la volta buona che rimarrò senza parole» e poi rivolge un pensiero affettuoso al padre scomparso, «l'uomo che quando gli dissi che avrei voluto fare l'attore rispose “Splendido, basta che tu abbia un piano B… tipo fare il saldatore”».

Roberto Benigni - Miglior film straniero per La vita à bella (1999)

Al celebre Robertoooo di Sophia Loren, il regista-attore, impazzito di gioia e aiutato da Steven Spielberg, sale sugli schienali delle poltrone e arriva sul palco saltellando. Nel discorso Benigni cita Dante, ringrazia il cast per il lavoro svolto, i genitori per il dono della povertà e conclude dedicando la vittoria alla moglie Nicoletta Braschi.

Halle Berry - Miglior attrice per Monster's Ball - L'ombra della vita (2002)

Prima donna afroamericana a vincere l'Oscar come miglior attrice protagonista, Halle Barry si presenta sul palco emozionatissima e, singhiozzando, ricorda di aver raggiunto un traguardo più grande di lei, un traguardo che deve ad altre grandi attrici nere come Dorothy Dandridge, Lena Horne e Diahann Carroll.

Poi esclama "Ehi! 74 anni per questo!" e fa un'ultima dedica a tutte le donne di colore "senza nome, senza volto, che ora hanno una chance."

Ennio Morricone - Oscar alla carriera (2007)

Emozionatissimo, quasi fragile, il compositore romano sceglie di esprimersi in italiano: «Voglio ringraziare i registi che mi hanno chiamato con la loro fiducia, a scrivere musica nei loro film, veramente non sarei qui se non per loro. Non c’è una musica importante senza un grande film che lo ispiri. Dedico questo Oscar a mia moglie Maria».

Meryl Streep - Miglior attrice per Iron Lady (2012)

Nel discorso di accettazione del suo terzo Oscar, Meryl Streep, prima di ringraziare il marito, i colleghi e gli assistenti di una carriera, annuncia: «Quando è stato pronunciato il mio nome, mi è sembrato di sentire mezza America dire “Oh no! Oh, perché lei? Di nuovo?!?”. Beh, chi se ne frega»

Cate Blanchett - Miglior attrice per Blue Jasmine (2014)

Al secondo Oscar in carriera, Cate Blanchett prima ringrazia tutti, pubblico compreso, e poi si scatena in una condivisibile riflessione femminista: «Dedico questo premio agli addetti ai lavori che pensano ancora, scioccamente, che i film con donne al centro siano di nicchia. Non lo sono. Il pubblico vuole vederli, e fanno guadagnare soldi. Il mondo è rotondo, gente».

Patricia Arquette - Miglior attrice non protagonista per Boyhood (2015)

Ricevendo il premio, Patrizia Arquette provoca la reazione entusiasta di Meryl Streep ringraziando «tutte le donne che hanno partorito, tutte le cittadine e le contribuenti di questa nazione: abbiamo combattuto per i diritti di tutti gli altri, adesso è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte, e la parità di diritti per tutte le donne negli Stati Uniti».

Leonardo Di Caprio - Miglior attore per The Revenant (2016)

Dando ulteriore spessore alla conquista, al sesto tentativo, dell'Oscar, Leonardo Dicaprio porta sul palco degli Academy la questione ambientale.

«Il cambiamento climatico è reale, sta succedendo proprio ora. È la minaccia più urgente per tutta la nostra specie, dobbiamo lavorare collettivamente e smettere di procrastinare».

Frances McDormand - Miglior attrice per Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2018)

In occasione del secondo dei quattro Oscar vinti in carriera, Frances McDormand pronuncia un discorso conciso ma dirompente. Dopo aver invitato tutte le donne candidate a un premio Oscar presenti in sala ad alzarsi, l'attrice dell'Illinois fa un accorato appello al rispetto dell'"inclusion rider", una clausola a favore dell'inclusività che garantisce nella troupe e nel cast la presenza di donne, afroamericani e altre persone generalmente poco rappresentate.

Gary Oldman - Miglior attore per L'ora più buia (2018)

Nel suo discorso di ringraziamento l'attore londinese punta sull'ironia. «Voglio ringraziare mia madre, che è più vecchia degli Oscar: ha 99 anni e sta guardando la cerimonia dal suo divano. Grazie per il tuo amore e per il tuo sostegno. Metti su il bollitore, sto portando Oscar a casa».

British.

Olivia Colman - Miglior attrice per La Favorita (2019)

L'attrice di Norwich conquista tutti per la simpatia e la tenerezza del suo discorso di ringraziamento.

Prima si scusa con Glenn Close, candidata con lei e alla settima nomination senza vincere; poi si rivolge ai figli dicendo che le sarebbe piaciuto se fossero stati svegli a vederla in tv, ma che se erano già a dormire avevano fatto il loro dovere; infine, al limite del pianto, ringrazia i genitori e un attimo dopo si rilassa con una bella pernacchia.

Joaquin Phoenix - Miglior attore per Joker (2020)

Joker sale sul palco e si augura che a tutti venga data una seconda possibilità.

«Penso che questo sia ciò che facciamo quando siamo al nostro meglio: ci sosteniamo gli uni con gli altri. Non quando ci diamo contro perché abbiamo fatto degli errori ma quando aiutiamo gli altri a crescere, quando ci guidiamo l'un l'altro verso la redenzione. È questo il meglio dell'umanità».

Poi si congeda citando una frase scritta dal fratello River, morto a soli 23 anni per un'overdose: ”Corri verso il rifugio con amore e giungerà anche la pace”.

Halle Berry

Getty Images Halle Berry

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