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L'Italia di Coppa Davis va a Malaga. Il week end di Bologna, cominciato malissimo per lo 0-3 con il Canada, è proseguito bene con il 3-0 al Cile e il 2-1 di ieri alla Svezia. E nonostante le assenze. Una di queste è stata quella di Matteo Berrettini, presente però a bordo campo a incitare e a consigliare i compagni di squadra.
Dopo l'infortunio alla caviglia subito agli Us Open, il tennista romano sta recuperando: “La ripresa sta andando bene. Come avevo comunicato, il mio infortunio è meno grave del previsto, fortunatamente o sfortunatamente ne ho avute tante di queste distorsioni e so quale sia il processo che mi aspetta. Sto meglio, dopo tutto quello che è successo quest’anno mi sentivo più infortunato dentro che fuori. Ho dovuto recuperare soprattutto da questo punto di vista e devo dire che questi giorni a Bologna mi hanno aiutato molto a ritrovare le giuste sensazioni. Il pensiero di essere a Malaga è una motivazione in più“.
A Malaga, infatti, Berrettini vuole esserci: “Da quando ero bambino, ho sempre visto la Davis come una competizione nella quale la squadra va a trionfare, riuscendo a creare un gruppo molto forte. E’ quello che ci siamo detti con Volandri e i ragazzi e stiamo provando a fare. Non importa chi gioca, necessario essere compatti per unico obiettivo. Devo essere egoista, sono venuto qui anche per me e sentire quell’energia positiva. Uno stimolo per giocare a Malaga e recuperare ancora più in fretta“.
Aggiunge, filosoficamente: “In generale, dalle difficoltà si esce sempre più forti se le si affronta in maniera giusta. E’ quello che mi sono sempre detto, a un certo punto magari sono diventate tante e sono andato un po’ troppo giù. Se pensiamo al Canada dell’anno scorso che ha vinto da ripescato, credo che quest’anno la Davis non è cominciata bene per noi qui a Bologna, ma poi ci siamo qualificati. E ora sappiamo tutti che siamo una squadra molto pericolosa”.
Getty ImagesBerrettini