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1974: Nastase gioca con un ombrello sulla testa
La pioggia nel corso di una partita di tennis non piace a nessuno: né ai giocatori né agli spettatori. E quando è intermittente è ancora più fastidiosa. Cosa c’è di peggio di continue interruzioni di una partita? Proprio per dissipare la tensione e divertire il pubblico (come spiegherà poi ai giornalisti), nel 1974 Ilie Nastase durante il quarto turno del torneo prende un ombrello da uno spettatore e gioca due punti tenendolo aperto sulla testa. Certo sarebbe stato facile pensare che era una mossa per distrarre il suo avversario Dick Stockton, ma Nastase era molto più fantasioso ed amava divertire il suo pubblico oltre a intrattenerlo con le sue abilità tennistiche.
2010: l’urlo dello spettatore provoca l’ilarità generale
Wimbledon 2010. In campo si affrontano Andy Murray e Tobias Kamke. Dagli spalti si sente l’urlo di uno spettatore, improvviso: “Come on, Tim”. Tim? Chi è Tim? In campo non c’è alcun Tim! Il pubblico scoppia a ridere, anche l’arbitro non riesce a trattenersi. Una risata irrefrenabile. Lunga ben 5 minuti. Per porre termine alla quale, come spiegò il direttore del torneo, si è dovuti ricorrere alla tattica di aprire e chiudere ripetutamente il tetto del campo di gioco.
Il responsabile dei cinque minuti di ilarità generale Mr Lionel Bream. Il motivo del suo gesto? “Ho notato che tutti gridavano i nomi dei tennisti in campo, allora ho pensato che sarebbe potuto essere divertente gridare un nome immaginario. Il resto è storia, credo” spiega lui.
1996: l’invasione di campo che mise ko Washington
Si sta per giocare la finale del torneo maschile. A contendersi il torneo di tennis più prestigioso al mondo sono lo statunitense MaliVai Washington e l’olandese Richard Krajicek. La situazione è quella normale del pregara: applausi scroscianti hanno accolto il loro ingresso in campo e ora si stanno preparando alla grande sfida. All’improvviso, però, una giovane ragazza scavalca la barriera e corre lungo il campo. Un dettaglio colpisce tutti: è praticamente seminuda. È la prima invasione della storia a Wimbledon. La security è pronta a intervenire e a scortarla fuori dal campo tra le risate generali dei 14mila spettatori presenti e dei due finalisti. A quel punto può iniziare la finale, vinta da Krajicek con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-3. È il primo olandese a vincere il torneo di Wimbledon. “L’ho vista correre e, cavolo, mi ha sorriso. Mi sono agitato e tre set più tardi ero già andato via” dirà Washington dopo la sconfitta.
2013: la protesta di Fognini
Talento e veemenza. Sono queste le due principali caratteristiche di Fabio Fognini. Non a caso. Nella sua partita di debutto durante il torneo di Wimbledon del 2013 affronta l’austriaco Jurgen Melzer. La situazione è a vantaggio dell’austriaco con 2 set a 1. Fognini tira un dritto che viene giudicato fuori dal giudice di sedia. Fognini non è d’accordo, ma non ha più challenge a sua disposizione. Come far cambiare idea al giudice? Ecco allora che inizia una delle sue note sceneggiate, buttandosi anche a terra per l’incredulità. La reazione del pubblico? In una partita alquanto noiosa, si gode divertito quel piacevole fuoriscena.
2022: il Kyrgios-show
Assistere a una partita del tennista australiano Nick Kyrgios può essere davvero un’esperienza indimenticabile. Non soltanto per il suo tennis spettacolare, ma anche per quel suo carattere sopra le righe che lo contraddistingue.
Al primo turno sfida il britannico Paul Jubb, che partecipa al torneo di Wimbledon grazie a una wild card. Alla quarta partita il ribelle di Canberra gli si rivolge con un “Non puoi decidere di parlare con me nel bel mezzo del punto quando sto per colpire un rovescio, non può succedere, fratello”.
Ma i suoi obiettivi preferiti sono giudici e pubblico. Irritato per alcune persone che gridavano al servizio, chiede all’arbitro di allontanare una donna dall’arena. “Sono spettatori, non hanno alcun diritto di farlo. Dovrebbero essere espulsi. Io mica gli vado a urlare in faccia dalle nove alle cinque e inizio ad applaudire quando scansionano merda al supermercato. Perché continua a succedere?” urla Kyrgios. Per poi proseguire: “Quindi, la mancanza di rispetto da parte di uno spettatore nei confronti di un atleta è accettabile a Wimbledon? Ma poi non accetti un cappello con due loghi? Dov’è la linea? Il razzismo è accettabile, quindi dove si ferma? Succede da anni”. E poi, indicando Jubb: “Se stessero facendo insulti razzisti nei suoi confronti, direi la stessa cosa”.
E quando una giudice di linea, un po’ avanti con l’età, ha corretto una chiamata l’australiano non si è trattenuto dal commentare, secondo il suo stile. “Queste persone hanno novant’anni. Non riescono nemmeno a vedere la palla”.
Partite mai scontate le sue, ma che affascinano e divertono il pubblico. Non per nulla quando Kyrgios è in campo la partita riesce sempre a far registrare il sold out.
Getty ImagesFabio Fognini