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Il record irraggiungibile
Uno show durato ben 11 ore e 5 minuti, spalmate in tre giorni. Un'impresa incredibile che non ha eguali, basti pensare che la seconda posizione di questa speciale classifica è occupata da un match durato "appena" 6 ore e 43 minuti. Nel gradino più basso del podio c'è nuovamente Isner con 6 ore e 36 minuti, una passeggiata di salute se si pensa a quanto accaduto con Mahut.
Isner-Mahut contro i Mondiali
Una battaglia vera e propria, iniziata martedì 22 giugno 2010 alle 18:18 e terminata giovedì alle 16:48, con la vittoria di John Isner 6-4, 3-6, 6(7)-7, 7-6(3), 70-68. Un ultimo set irripetibile, anche perché l'introduzione del tie-break è servita proprio per evitare che quanto accaduto 13 anni fa possa ripetersi. Eppure, sia il pubblico presente che i telespettatori, non possono che avere un fantastico ricordo di quella sfida che oscurò perfino i Mondiali in Sudafrica. Già perché anche i non appassionati del tennis erano venuti a conoscenza di quanto stesse accadendo nel campo numero 18 di Wimbledon e tanti hanno preferito accantonare la Coppa del Mondo e cambiare canale, per assistere a un match di primo turno tra due giocatori praticamente a loro sconosciuti.
I ricordi di quel match
Il primo giorno, con due set a testa vinti, il match venne sospeso per oscurità alle 21:07. Il secondo giorno, alle 17:45, Isner e Mahut entrano nella storia battendo il record delle 6 ore e 43 minuti, mentre alle 21:13 venne rimandato tutto al giorno dopo sul punteggio di 59–59. Gli spettatori (782 la capienza ufficiale, ma ce ne sono molti di più, con la fila per entrare già alle 17) cantarono in coro “We want more”, ovvero “Ne vogliamo ancora”. Quel mercoledì accadde anche qualcosa di impensabile: il tabellone dei punteggi rimase bloccato sul 47-47, dopodiché si spense. Il motivo? Fu programmato per raggiungere al massimo quel limite, ma i programmatori e la tecnologia non fecero i conti col cuore dell'americano e del francese. Il tabellone online del sito ufficiale invece durò giusto un po' di più: sul 50-50 si è resettò a 0-0.
Visto il gran numero di record superati diversi addetti ai lavori, tra i quali John McEnroe che segue il torneo quale commentatore, proposero di concedere ai due tennisti l'onore di giocare sul campo centrale. Queste le parole di "The Genius": "Devo ammettere di essere orgoglioso di poter assistere alla grande performance di Isner e Mahut: la loro condizione fisica e la voglia di non mollare sono sorprendenti. Spero che domani l'Organizzazione del torneo voglia programmare la continuazione del match sul Campo Centrale. Sarebbe un segno di grande rispetto verso il loro impegno e sono certo che anche il pubblico apprezzerebbe la scelta. Ma ho la sensazione che sia arrivato il momento di cambiare le regole che decidono le sorti del quinto set: dovrebbe esserci un limite a tutto e il tiebreak sarebbe la scelta migliore". Come dargli torto... La richiesta però non venne accolta. Giovedì servì un'altra ora e poco più per 70-68 finale: un totale di oltre trenta chilometri (ma con una racchetta in mano) senza mai chiamare il fisioterapista. Il pubblico si alzò in piedi e la standing ovation fu interminabile, quasi quanto le 11 ore e 5 minuti, mentre la stampa e i media glorificarono giustamente i due eroi.
Statistiche spaventose
I numeri del match d'altronde sono spaventosi:
183 game: maggior numero di game giocati (precedente: 112 game nel match Pancho Gonzales-Charlie Pasarell 22–24, 1–6, 16–14, 6–3, 11–9 nel 1969).
216 ace: 113 di John Isner + 103 di Nicolas Mahut (precedente: 96 ace nel match Ivo Karlović-Radek Štěpánek di cui 78 di Karlović e 18 di Stepanek).
8h 11min: set più lungo della storia.
138 game: set con il punteggio più alto (precedente: 48 game nel match John Newcombe-Marty Riessen allo US Open nel 1969).
Le dichiarazioni
Ma ovviamente, a far paura sono soprattutto quelle 11 ore e 5 minuti. A fine partita, con le gambe tremolanti, lsner (quasi in lacrime) disse riguardo Mahut: "Questo ragazzo è un guerriero incredibile, condividere il campo con lui è stato un onore. Mi sento un po’ stanchino, ma davanti a un pubblico così la fatica passa". Mahut a sua volta dichiarò: "Abbiamo giocato la partita più bella di sempre, nel posto più bello per giocare a tennis". Il giudice di sedia Mohamed Layhani invece, dopo aver ricevuto una targa celebrativa, ironizzò così: "Se ho sofferto a stare seduto sul seggiolone per così tanto tempo? No, sono abituato a viaggiare in aereo in economy e a stringermi".
L'omaggio
Al termine dell'incontro, anche Isner e Mahut ricevettero un riconoscimento speciale da parte dell'All England Club ma soprattutto, da quel giorno, una speciale placca commemorativa è esposta al campo 18, tanto da fare invidia a quel Centrale che avrebbe dovuto ospitare i due immortali il terzo giorno. L'americano, quasi per una sorta di legge del contrappasso dantesca, perse al secondo turno contro Bakker per 0-6, 3-6, 2-6 in soli 74 minuti, in quello che è stato il match più breve a Wimbledon fino a quel momento. Contro Mahut invece ci fu la rivincita dopo un anno a Londra, sempre al primo turno. L'attesa del pubblico questa volta fu assai maggiore, nonostante fosse impensabile un remake del 2010: il francese uscì ancora ko in 2 ore e 3 minuti, con il punteggio di 7-6, 6-2, 7-6. Isner a fine partita disse: "Non è stato facile, ma è stato considerevolmente più veloce rispetto all'ultima volta".
Isner e Mahut immortali
Dopo quel 24 giugno 2010, sia Isner che Mahut si sono tolti diverse soddisfazioni. L'americano ha raggiunto l'apice della sua carriera nel 2018, vincendo un Masters 1000 e raggiungendo la semifinale a Wimbledon. Il francese, invece, in doppio ha conquistato tutti gli Slam. Entrambi però verranno inevitabilmente ricordati per sempre per quelle 11 ore e 5 minuti leggendari, che permisero a un innocuo primo turno di avere la meglio sulla Coppa del Mondo.