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Quartetto azzurro da capogiro nell’inseguimento a squadre maschile questa mattina. Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna hanno battuto la Nuova Zelanda nel testa a testa che valeva l’accesso alla finale per l’oro facendo registrare un superlativo 3.42.307, nuovo record del mondo della specialità.
Gli azzurri, partiti forti e superati a tre quarti gara dal quartetto rivale, hanno messo la freccia negli ultimi quattro giri trascinati da un sontuoso Ganna.
Con le sue trenate infatti il treno tricolore ha recuperato in tre giri ben cinque decimi di vantaggio, una rimonta questa poi suggellata da uno splendido rush finale che ha dato ai nostri rappresentanti la certezza di una medaglia olimpica che l'Italia, nell'inseguimento a squadre, non conquistava dal 1968 (bronzo a Città del Messico).
In finale per l'oro l'Italia sfiderà la Danimarca, qualificatasi a tavolino ai danni della Gran Bretagna dopo la controversa decisione presa dalla giuria in seguito alla caduta innescata dal danese Madsen a due giri dal termine: al momento dell'impatto con Tanfield (uno dei britannici rimasto attardato) infatti la nazionale scandinava stava per doppiare i rivali e proprio in virtù dell'ampio vantaggio acquisito i giudici hanno deciso di far avanzare in finale i danesi.
Da segnalare prima della gara maschile, la sconfitta del quartetto femminile nel testa a testa contro la Germania (autrice del nuovo record del mondo) che ha tolto le azzurre dalla lotta per le medaglie. Rachele Barbieri, Vittoria Guazzini, Elisa Balsamo e Letizia Paternoster ora potranno ambire al massimo al quinto posto, un traguardo da conquistare nel confronto con l'Australia.
Getty ImagesJonathan Milan, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Simone Consonni